In home page è riportato un breve stralcio del testo che si riferisce a Pa Lungan (vedi la foto riportata qui sotto) nella zona delle Kelabit Highlands, nel nord del Sarawak.
Il libro è stato presentato l'8 ottobre 2008 a Lecco presso il Kristal Caffé nell'ambito della manifestazione IMMAGIMONDO 2008 - 11° FESTIVAL DI VIAGGI LUOGHI E CULTURE -
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L'ultimo filo di luce naturale stava svanendo, inghiottito
dalle pesanti nuvole che sovrastavano la valle. C'era un'aura potente, severa.
Era strano, ma mi dava l''idea di sentirmi più grande, come se fossi
stato scelto per entrare a far parte di un circolo di eletti. La pioggia violenta,
nel giorno che diventava notte, sembrava al tempo stesso un segnale di forzato
isolamento in un posto in balia del destino, ma anche di protezione. E quel
luogo di sogno incantato, verdissimo come un giardino, che si era presentato
ai nostri occhi nelle prime ore del pomeriggio non aveva perso un solo punto
del suo fascino neanche allora sotto la tempesta.
Una radura nei pressi di Pa Lungan, Kelabith Highlands (cap. 13) - Il Batang Rejang, il maggior fiume del Borneo (cap. 6)
La presentazione del libro pubblicata dal sito www.libridiviaggio.it
e scritta da Paola Pedrini Novembre 2010
Promotore finanziario, editorialista del quotidiano La Voce
di Romagna, appassionato viaggiatore, Simone Mariotti lascia per un mese il
burrascoso mondo della finanza per immergersi in quello rigoglioso e selvaggio
dell'isola del Borneo, la terza al mondo per superficie e la maggiore dell'arcipelago
indonesiano. Simone ci guida alla scoperta di una terra ricca di colori e profumi
intensi, di scenari naturalistici semplicemente splendidi, in uno dei Paesi
più cosmopoliti del mondo, esempio di tolleranza civile e religiosa.
Affascinato dalle letture di Salgari e dal personaggio di Sandokan, Simone esplora
il Borneo malese in lungo e in largo fuori dalle solite rotte battute dai turisti,
da solo e con lo zaino in spalla, addentrandosi negli altipiani più sperduti
e camminando per interi giorni nella foresta pluviale tra sanguisughe, farfalle
giganti e piante carnivore.
I dayachi delle avventure salgariane e gli Iban un tempo tagliatori di teste
sono sempre lì, ma la loro esistenza è naturalmente cambiata.
Vivono ancora in case comuni costruite l'una accanto all'altra, in genere su
palafitte, così da costituire un'unica casa molto lunga detta longhouse.
Ma non praticano più l'antico rituale di tagliare le teste, considerate
un tempo sede dell'anima e il cervello contenuto una fonte preziosissima di
energia. Appese nelle capanne del villaggio fornivano la forza sufficiente a
tenere lontane le avversità finché qualche altra disgrazia non
giungeva a turbare il quieto vivere della comunità, e allora si ripartiva
alla caccia di altre teste. Oggi sono comunità gentili e curiose che
accolgono i turisti con il sorriso, canti e danze, lieti di mostrare usi e abitudini
locali. Simone ci dà un assaggio della loro accoglienza pernottando come
ospite nelle abitazioni e raccogliendosi intorno al fuoco della loro vita quotidiana
per mangiare, chiacchierare o giocare con i numerosi bambini delle comunità.
Durante la sua esperienza incontra anche molti altri viaggiatori e con alcuni
nasceranno delle vere e proprie amicizie. "Di quelle che, rispetto a una
semplice conoscenza, possono vantare di aver condiviso qualcosa di unico, le
cui sensazioni resteranno sempre con te, anche se il periodo insieme era durato
poco più di una manciata di giorni".
Questo sito è stato ideato da Simone
Mariotti (p.iva 02628890408) adattando e modificando una versione del PHP-Nuke.
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