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Glossario dei termini economici e finanziari - L M




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L

Laissez faire (politica di)
Con questo termine, introdotto dagli economisti fisiocratici nel XVIII secolo, si intende in generale una politica di non intervento statale sull'andamento dell'economia.

Leasing
Dall'inglese to lease, affittare. Forma di finanziamento aziendale che consiste nel fornire in uso a un'azienda i beni mobili e immobili necessari alla sua attività, evitando quindi alla stessa di investire capitali nel loro acquisto.

Lettera
(Vedi alla voce "Bid")

Leva finanziaria (Leverage)
Possibilità di controllare un elevato ammontare finanziario attraverso un capitale notevolmente minore. È quanto accade nel contratto di opzione dove il pagamento di un premio dà il diritto di acquistare o vendere un lotto di titoli di entità ben superiore. Sfruttare la leva finanziaria, in sostanza, vuol dire prendere in prestito dei capitali confidando nella propria capacità di investirli ottenendo un rendimento maggiore del tasso di interesse richiesto dal prestatore. L'uso della leva finanziaria è tipico degli investimenti azionari in prodotti derivati (futures) o i Leverage BuyOut, che consiste nel manovrare una determinata quantità di strumenti finanziari utilizzando un investimento di capitale minimo.

Leveraged buyout (LBO)
Vedi: Management buyout

Libor (London interbank offered rate)
Si tratta di un tasso variabile, calcolato giornalmente dalla British Bankers' Association in base ai tassi d'interesse richiesti per cedere a prestito depositi in una data divisa (tra le altre, sterlina inglese, dollaro USA, franco svizzero ed euro) da parte delle principali banche operanti sul mercato interbancario londinese.

Liffe
Uno dei principali mercati mondiali di derivati. Ha sede a Londra; vi si trattano futures e opzioni su strumenti finanziari, materie prime e tassi di interesse.

Liquidità
In ragioneria la liquidità è la disponibilità di mezzi di pagamento in contanti a brevissimo termine, ovvero la disponibilità immediata di denaro contante e/o di diverse altre forme di Titoli di Pagamento (nominali o al portatore), equivalenti, ma comunque monetizzabili immediatamente. In termini finanziari si definisce liquidità l'attitudine di un investimento a trasformarsi in denaro rapidamente e possibilmente senza perdite.

Listino di Borsa
Pubblicazione giornaliera sulla quale sono riportate le quotazioni di tutti i titoli di Borsa e le relative quantità trattate.



M

Macroeconomia (Macroeconomy)
Quella parte dell'economia politica che studia il funzionamento del sistema economico preso nel suo complesso, o delle sue grandi sezioni. Viene studiato perciò il comportamento degli operatori globali, cioè le famiglie, le imprese, la pubblica amministrazione ecc.

Management Buyin (MBI)
Il management buyin, noto con l'acronimo MBI, è una operazione di acquisizione di una azienda da parte di un gruppo di manager esterni all'azienda stessa che assumono la figura di manager/imprenditore. È un'operazione finanziaria/industriale che, grazie all'utilizzo delle leva finanziaria, vede un team manageriale affiancarsi solitamente ad un fondo di private equity, che mette a disposizione gran parte delle risorse finanziarie per acquisire (scalare) l'azienda in oggetto.

Management Buyout (MBO)
Il management buyout, noto con l'acronimo MBO, è un'operazione di acquisizione di azienda da parte di un gruppo di manager interni all'azienda che assumono la figura di manager/imprenditori. Il gruppo di manager acquirenti vengono generalmente affiancati da un financial sponsor che utilizza la leva finanziara per raccogliere il capitale necessario, tradizionalmente un fondo di private equity, che fornisce quindi gran parte delle risorse finanziarie per l'operazione.

Management fee (commissione di gestione)
Compenso pagato dal fondo comune alla propria società di gestione per le scelte di investimento operate. Identifica anche il compenso che il contraente di un prestito paga alla banca capofila che lo ha organizzato.

Market maker
Il market maker è un intermediario finanziario che pubblica i prezzi di acquisto e di vendita dei titoli quotati in borsa e di suo possesso permettendo a tutti gli altri investitori di comprare o vendere a quei prezzi. Questi operatori sono quindi intermediari specializzati che fanno il mercato e si impegnano su una certa azione (o strumento finanziario) a fare un prezzo di acquisto e di vendita. Chiunque voglia trattare quel titolo lo può fare a quei prezzi, anche per enormi quantità. Il ruolo del market maker è modificare continuamente i prezzi in base a ciò che accade. Il business del market maker è sfruttare lo spread fra prezzo denaro (bid price), a cui è disposto a comprare, e prezzo lettera (ask price), a cui è disposto a vendere. Se ci sono molti market makers la concorrenza aumenta e quindi lo spread diminuisce. Questa forma di mercato funziona bene se c'è una bassa liquidità dei titoli: essendo difficile trovare la controparte è comodo avere un attore che si sostituisca al mercato fornendogli la liquidità che non ha. È quindi una situazione contrapposta a quella del mercato ad asta. La presenza di operatori Market Maker si riscontra sia sui mercati a pronti (anche detti cash o spot), sia su diversi mercati a termine (tra cui ad es. i mercati futures o delle options).

Market timing
Momento scelto per riposizionare il proprio portafoglio di titoli o per entrare ed uscire da un singolo titolo o mercato.

Marking to market
Tecnica mediante la quale la Cassa di compensazione e garanzia garantisce il buon fine di tutti i contratti future attraverso la tenuta di una speciale contabilità.

Martedì nero
Martedì 29 ottobre 1929, giorno in cui si verificò un crollo senza precedenti delle quotazioni dei titoli azionari alla Borsa di New York.

Matif (Marché à terme des instruments financiers)
È il mercato francese dei futures, attivo del 1986.

Mediobanca
Istituto di credito sorto nel 1946 per soddisfare la domanda di credito a medio termine delle imprese. Quotata in Borsa dal 1956, nel 1973 la sua attività venne estesa al credito a lungo termine. Sotto la guida di Enrico Cuccia ha pilotato il capitalismo italiano per quasi tutta la seconda metà del Novecento.

Mercantilismo
Il mercantilismo era una dottrina economica che si sviluppò negli stati europei tra il XVI e XVII secolo, alla cui base vi era l'idea (in realtà errata) che la ricchezza di uno stato dipendesse dalla quantità di metallo prezioso in suo possesso. A ciò finalizzate erano altre misure consigliate dai mercantilisti quali il protezionismo, che avrebbe limitato le importazioni (fonti di uscite), lo stimolo alle esportazioni, che avrebbero incrementato l'afflusso di moneta, il pesante intervento dello stato nell'economia, ritenuta incapace di regolarsi autonomamente. Benché la battaglia intellettuale sia stata vinta dal liberismo già nella prima metà del XIX secolo, il mercantilismo si è dimostrato una forza persistente nel campo della politica economica, anche sotto il nome di protezionismo. Alcuni sostengono che anche oggi, mentre le dichiarazioni ufficiali si ispirano al liberismo, i comportamenti concreti dei paesi economicamente più sviluppati siano piuttosto mercantilisti.

Mercato ad asta
In un mercato ad asta il prezzo dei titoli è determinato sulla base del confronto fra domanda e offerta; ognuno porta le proprie proposte di negoziazione al mercato. Per ogni titolo c'è un book, una tabella così organizzata: a sinistra sono riportate le proposte di acquisto, con quantità richiesta e prezzo offerto; a destra sono riportate le proposte di vendita, con quantità offerta e prezzo richiesto. Le proposte di acquisto sono ordinate per prezzo migliore e, in caso di parità, per precedenza temporale. Il book può essere anche lunghissimo. Un'operazione si conclude quando ci sono due prezzi fra loro compatibili fra domanda ed offerta; il mercato permette l'incrocio di domanda ed offerta in via continuativa. Ci sono poi ordini al meglio: si fa richiesta d'acquisto e poi il mercato esegue al miglior prezzo possibile. Questi mercati sono guidati dal prezzo: la quantità di negoziazione dipende da quanto si aggiustano i prezzi. Funzionano bene perciò se ci sono sul mercato titoli che attraggono molta liquidità, cioè quando i mercati sono molto efficienti. Sono logicamente contrapposti ai market maker.

Mercato cash
I mercati cash sono quelli in cui il regolamento delle operazioni ha a che fare con l'insieme delle operazioni a pronti, e quindi compravendite regolate a 3 giorni. All'aumentare dell'efficienza del mercato diminuisce il tempo di regolamento. Questo è importante, perché in ogni operazione c'è un rischio di controparte: colui che paga ha il rischio di non ricevere i titoli, l'altro di non ricevere i soldi. Riducendo il tempo fra la transazione e la sua regolazione si riduce la probabilità che una delle controparti non mantenga l'impegno. I mercati cash si contrappongono ai mercati derivati.

Mercato derivato
Un mercato derivato è un mercato finanziario nel quale si negozia un'opzione o un altro strumento derivato. In un mercato derivato si regolano i contratti a scadenza (ovvero gli strumenti derivati) e non si tratta direttamente l'attività sottostante. Per queste caratteristiche si contrappone al mercato cash. Il mercato dei derivati è molto liquido ed ampio.

Mercato finanziario
Un mercato finanziario è un luogo ideale nel quale vengono scambiati strumenti finanziari di varia natura a medio o lungo termine. Un mercato finanziario consente il trasferimento del risparmio dai soggetti che lo accumulano (soprattutto le famiglie) ai soggetti che lo richiedono (imprese e stato). Lo scambio tra strumenti finanziari e moneta consente la redistribuzione dei rischi economici, perché vengono assunti in parte dagli acquirenti degli strumenti finanziari. È possibile per questi ultimi cedere tali strumenti ad altri soggetti economici, scambiandoli nei mercati appositi. Esistono quindi mercati azionari, obbligazionari, dei derivati, delle opzioni, dei warrant ecc., ognuno con proprie regole e proprie caratteristiche.

Mercato fisico
Nei mercati fisici esiste un luogo fisico in cui avvengono le contrattazioni dei titoli quotati. Sono quelli che comunemente vengono chiamati "Borsa alle grida". I mercati fisici stanno andando scomparendo dopo la rivoluzione informatica; in particolare in Italia si è passati ad un mercato telematico nel 1994. Nel mondo restano ben poche Borse alle grida, fra cui il New York Stock Exchange.

Mercato grigio (Grey market)
Locuzione che indica il mercato dove si negoziano titoli non ancora quotati (vedi anche alla voce "Terzo Mercato").

Mercato over the counter
I mercati over the counter (mercati OTC) sono caratterizzati dal non avere un regolamento. Sono mercati la cui negoziazione si svolge al di fuori dei circuiti borsistici ufficiali. I mercati sono il complesso delle operazioni di compravendita di titoli che non figurano nei listini di borsa la cui funzionalità è organizzata da alcuni attori e le caratteristiche dei contratti che vengono negoziati non sono standardizzate. La quotazione nei mercati non regolamentati (OTC) avviene secondo il principio dell'incontro tra la domanda e l'offerta soltanto, perciò il loro valore cambia continuamente e in maniera decorrelata rispetto all'andamento delle Borse Mondiali. Il caso più tipico è quello dello sportello bancario: un risparmiatore decide di trattare dei titoli e la banca internalizza la transazione e gli cede propri titoli o li acquista da lui a prezzi prefissati.

Mercato primario
Il mercato finanziario primario è il luogo dove vengono trattati gli strumenti finanziari di nuova emissione. Qui vengono quindi collocate nuove azioni provenienti da un aumento di capitale o da un'offerta pubblica iniziale, obbligazioni di nuova emissione da parte delle società o da parte del Ministero dell'Economia (nel caso dei titoli di stato). Praticamente sul mercato primario viene raccolta la prima operazione di ogni specifico strumento finanziario, che passa poi a quotarsi sul mercato finanziario secondario.

Mercato regolamentato
I mercati regolamentati sono caratterizzati dalla presenza di una disciplina sull'organizzazione di mercato, cioè dell'operatività, i requisiti per la quotazione, i requisiti per diventare intermediari, le regole di negoziazione. Il regolamento è approvato da un'autorità di controllo, in Italia la Consob. Tale regolamento viene steso dall'assemblea dei soci della società che gestisce il mercato e la Consob verifica che le regole non danneggino l'interesse comune. Si contrappongono logicamente ai mercati over the counter. La direttiva MiFid, in vigore dal 1 novembre 2007, ha abolito la legge di concentrazione che obbligava gli intermediari all'esecuzione nei mercati regolamentati degli ordini dei clienti aventi ad oggetto azioni quotate.

Mercato ristretto
Era il mercato complementare a quello ufficiale di Borsa specializzato in titoli che avevano un regime di circolazione anomalo e/o erano emessi da società con un'attività prevalentemente regionale. È stato sostituito dal mercato Expandi (vedi voce).

Mercato secondario
Il mercato finanziario secondario è il luogo dove sono trattati i titoli già in circolazione, che vi rimangono fino alla loro eventuale scadenza. Ogni titolo nasce sul mercato primario e dopo l'emissione e il collocamento passa al secondario, in cui vengono raccolte tutte le operazioni dalla seconda in poi. Per questo motivo la dimensione del mercato secondario sarà chiaramente molto maggiore. I due mercati trattano la stessa merce, perciò una maggiore liquidità del secondario permette di accogliere più titoli nel primario. Un gran numero di prestiti destinati solo ad investitori finanziari ha, invece, trovato una larga diffusione tra la clientela ordinaria, dopo contrattazione sul mercato secondario, ad esempio nei casi Cirio e Parmalat.

Mercato telematico
I mercati telematici sono gestiti attraverso un motore di trading telematico, cioè un software che sa comporre in modo efficiente il book (la tabella dove sono riportate le proposte di acquisto e di vendita). Gli ordini sono immessi con terminali, che entrano nella Borsa; c'è quindi la possibilità per un operatore di aderire anche a mercati remoti. L'internazionalizzazione dei mercati ha favorito la diffusione del modello telematico, che è più efficiente, in quanto permette di ridurre drasticamente i costi di negoziazione. Questo movimento verso i modelli telematici sta portando alla scomparsa dei mercati fisici.

Mercato telematico azionario (Mta)
Mercato finanziario italiano nel quale sono negoziati azioni ordinarie, privilegiate, di risparmio, obbligazioni convertibili, diritti di opzione, warrant, covered warrant, certificati rappresentativi di quote di fondi chiusi mobiliari e immobiliari. L'attività dell'Mta è iniziata nel 1991 con una rosa ristretta di azioni; nell'aprile 1994 è stato abbandonato il sistema "alle grida" e l'intero listino è entrato a regime.

Mercato telematico delle opzioni (Mto)
Mercato istituito nel 1994 sul quale vengono negoziate opzioni sui Btp futures.

Mezzanine Capital
I mezzanine capital sono finanziamenti con vincolo di subordinazione nel rimborso rispetto al normale debito bancario. Hanno una natura ibrida tra il finanziamento puro e l'equity in quanto la remunerazione è composta di due parti: il tasso di interesse sul finanziamento che assimila il mezzanino al normale debito bancario; una remunerazione variabile in funzione dei risultati dell'azienda (equity kicker) che assimila il mezzanino ad una forma di finanziamento simile all'apporto dei soci.

Mib
Indice generale che riassume in un unico valore le quotazioni ufficiali di tutti i titoli azionari quotati alla Borsa italiana. È calcolato quotidianamente; ha come base (pari a 1.000) la capitalizzazione di Borsa del 2 gennaio 1975.

Mib30R
Indice sintetico della Borsa italiana calcolato sui 30 titoli più capitalizzati e scambiati sul listino. A differenza del Mib30 tiene conto dei prezzi di riferimento invece che di quelli ufficiali.

Mibo30
Contratto di opzione sull'indice Mib30.

Mibtel
Nato nel 1994, è l'indice più noto della borsa telematica (Mta); è in grado di fotografare ogni minuto l'andamento dei corsi.

Microcredito
Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Nei Paesi in Via di Sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi delle loro piccole imprese agricole e delle cooperative nell'ambito di quella che è stata definita economia informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario a causa dell'inadeguatezza o della mancanza di garanzie reali e delle microdimensioni imprenditoriali, ritenute troppo piccole dalle banche tradizionali, non consente a queste attività produttive di avviarsi e svilupparsi libere dall'usura. I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste microimprese e in un certo senso sono paragonabili ai prestiti d'onore. (vedi alla voce "Banca dei poveri")

Microeconomia (Microeconomy)
La microeconomia è quella branca della teoria economica che studia il comportamento dei singoli agenti economici, come i consumatori, i lavoratori, gli investitori, i proprietari terrieri, le imprese, individui o entità che giocano un qualche ruolo nel funzionamento delle nostre economie. Essa si pone l'obiettivo di spiegare come e perché questi soggetti assumano delle decisioni di tipo economico. Un altro tema importante della microeconomia riguarda il modo in cui gli agenti economici interagiscono tra di loro per formare unità più ampie come i mercati e le industrie. Grazie allo studio del comportamento delle singole imprese, dei consumatori e della loro interazione, la microeconomia ci rivela come operano e si evolvono i settori industriali e i mercati, perché sono diversi l'uno dall'altro e come possono essere influenzati dalle politiche economiche e dalle condizioni economiche generali.

Microfinanza
Per microfinanza si intende l'insieme dei servizi forniti da istituti bancari specializzati nelle fasce di popolazione povere e/o in operazioni di importo esiguo, un campo nel quale il sistema finanziario tradizionale non vuole (perché considera i possibili beneficiari non solvibili) o non può (perché le sole spese di gestione ne farebbero lievitare il costo in modo spropositato) operare (vedi alla voce "Banca dei poveri").

Midex
Indice di Borsa italiano dei titoli a media capitalizzazione. È composto da 25 titoli selezionati tra i più scambiati e a maggior capitalizzazione sul mercato dopo quelli inclusi nel S&P-Mib.

Mif
Il primo mercato creato in Italia degli strumenti derivati sui tassi di interesse; vi si negoziano futures sul Btp trentennale, e decennale e il future sul tasso Euribor a 1 mese.

Minusvalenza
Perdita derivante all'atto di una vendita di un'immobilizzazione.

Moltiplicatore (Multiplier)
Meccanismo attraverso il quale un incremento iniziale di una componente autonoma della domanda (ad esempio gli investimenti) genera un aumento moltiplicato (più che proporzionale) di reddito. Il moltiplicatore è quindi dato dal rapporto fra la variazione del reddito e quella della componente autonoma della domanda. Nella forma più semplice (economia chiusa, assenza di tassazione ecc.) si dimostra che esso è eguale a 1/s dove s è la propensione marginale al risparmio.

Moneta (stock di) (Money, stock of)
Vi sono varie definizioni di moneta. M1 = circolante (biglietti di banca, biglietti e monete di Stato) più conti correnti bancari e postali (questi ultimi al netto dei conti correnti di "servizio") e depositi a vista presso il Tesoro; M2 = M1 più depositi a risparmio bancari e postali e raccolta bancaria con "pronti contro termine"; M3 = M2 più accettazioni bancarie e BOT. L'offerta di moneta è spesso considerata nei modelli semplificati come uno strumento della politica economica: in realtà le autorità monetarie possono regolare direttamente solo la base monetaria e per tale via indirettamente influire sull'offerta di moneta, che dipende in parte anche dal comportamento delle banche e del pubblico.

Monopolio (Monopoly)
Forma di mercato per cui per una data merce vi è un solo produttore e moltissimi acquirenti.

Monopolio naturale
Si chiamano monopoli naturali quei settori di attività economica che si caratterizzano per rendimenti marginali strettamente crescenti (il costo di produzione dell'ultima unità è inferiore a quello di tutte le precedenti) e di conseguenza per dei costi medi strettamente decrescenti (il costo medio diminuisce all'aumentare del volume di produzione poiché la curva del costo marginale è sempre al di sotto di esso). In tali settori un operatore unico è più efficiente di una pluralità di operatori. In generale si tratta di attività in cui i costi d'investimento (costi fissi) sono talmente alti che è possibile sostenerli solo se è presente un solo soggetto sul mercato. I costi medi decrescenti, dovuti alle cosiddette "economie di scala", impediscono l'applicazione delle regole della concorrenza pura e perfetta nonché della determinazione dei prezzi sulla base dei costi marginali. Gli esempi di monopoli naturali sono generalmente quelli legati alla realizzazione di infrastrutture: rete ferroviaria, rete stradale ed autostradale, rete per la distribuzione dell'acqua, del gas, dell'elettricità, porti, aeroporti, ecc.

Monte titoli
Costituita nel 1978, Monte Titoli S.p.A. è dal 1986 il depositario centrale nazionale per tutti gli strumenti finanziari di diritto italiano (inclusi i titoli di Stato, dal 2000), oggi accentrati presso la Società in forma quasi esclusivamente dematerializzata, dove vengono registrati tutti passaggio di proprietà. A partire dal 1989, Monte Titoli ha anche assunto il ruolo di sistema di regolamento dei saldi finali in titoli calcolati dalla procedura di compensazione multilaterale su base netta (LdT) gestita dalla Banca d'Italia.

MSCI World (Morgan Stanley Capital Index)
È Indice più rappresentativo del panorama azionario internazionale tra i tanti prodotti dalla Morgan Stanley. E´ composto da circa 1.500 titoli azionari di diversi settori industriali, finanziari e dei servizi (l´85% del flottante presente sul mercato), quotati sulle 22 principali Borse mondiali a esclusione, però, di quelle dei Paesi emergenti. Non reinveste i dividendi.

MTS
Mercato telematico dei Titoli di Stato; è un comparto della Borsa su cui vengono scambiati i titoli di Stato e i titoli garantiti dallo Stato.

Multiplo di mercato
Rapporto tra prezzo di mercato di un titolo e voci di bilancio dell'azienda emittente. Il confronto tra multipli di mercato di diverse società consente una valutazione finanziaria circa il prezzo di Borsa di un titolo rispetto alla quotazione di altri titoli appartenenti a società comparabili. Esempi di multipli di mercato sono: Dividend Yield, Price/Earnings, Price/Cash Flow, Price/Book Value, Price/Earnings to Growth (PEG).









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Data creazione pagina: 2008-05-22 (8335 Letture)

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