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Glossario dei termini economici e finanziari - B




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B

Banca Centrale
Istituzione indipendente che si occupa di gestire la politica monetaria di un paese o di un'area economica che condivide la medesima moneta.

Banca etica
Per banca etica si intende un normale istituto bancario che opera sul mercato finanziario con criteri legati all'etica. Una banca etica fornisce quindi alla propria clientela i classici servizi bancari muovendosi, però, nell'ambito di particolari criteri (diversamente definiti da istituto ad istituto) nella selezione degli investimenti sui quali concentrare il risparmio raccolto; inoltre, al pari delle cosiddette "Banche dei poveri" (vedi voce), le banche etiche operano spesso anche nell'ambito del microcredito fornendo a clientela particolarmente disagiata (in tipici casi ove tale clientela ha estrema difficoltà a usufruire dei canali finanziari tradizionali), prestiti di importo anche molto basso ed ad interesse relativamente basso. L'attenzione all'etica nell'operatività bancaria comporta che un altro obiettivo di queste banche sia, solitamente, garantire al cliente la massima trasparenza su quali investimenti verrà impiegato e come sarà gestito il risparmio raccolto. Per esempio si escludono impieghi in settori che, pur maggiormente remunerativi, possono non essere consoni ad una visione etica dell'impiego del denaro (armi, pornografia gioco d'azardo, inquinamento); per le stesse ragioni spesso si fornisce direttamente al cliente la possibilità di scegliere i settori di impiego del risparmio (es: socio-educativo, tutela del territorio, ecc.).
In Europa, dagli anni '70, del secolo scorso sono nate diverse banche che si conformano a questi criteri, svolgendo operazioni di piccolo finanziamento (il cosiddetto microcredito) anche nei Paesi in via di sviluppo, o promuovendo il finanziamento di strutture di commercio di prodotti alimentari e di piccolo artigianato verso i paesi maggiormente sviluppati, attraverso canali commerciali paralleli alla normale distribuzione.
In Italia lo sviluppo di un sistema bancario di questo tipo è passato attraverso piccoli gruppi di Mutua Autogestione, le cosiddette MAG, tutt'ora presenti, che hanno contribuito sia allo sviluppo del microcredito, sia alla nascita di punti vendita per il commercio di prodotti provenienti dal terzo mondo e da cooperative sociali. Negli anni '90 è stata costituita in Italia la Cooperativa verso la Banca Etica che ha poi portato alla fondazione della Banca Popolare Etica di Padova. È attiva dal marzo del 2006 anche la Banca ETICredito di Rimini.
Esistono anche i fondi comuni definiti "etici", che, tipicamente, devolvono una parte del proprio ricavato in qualche iniziativa benefica o selezionano gli investimenti secondo definiti con criteri etici.

Banca dei poveri
È una banca che opera nel campo della microfinanza nell'erogazione di servizi finanziari (quali, ad esempio prestiti, gestione del risparmio ed assicurazioni) caratterizzati da importi unitari molto bassi (equivalenti a pochi euro o decine di euro) a soggetti che il settore bancario tradizionale considera "non solvibili". Questi particolari istituti operano soprattutto nei paesi del Terzo Mondo. Il primo di tale tipologia è stato la Grameen Bank fondata nel 1976 da Muhammad Yunus in Bangladesh.
Partendo dall'osservazione del fatto che, soprattutto in contesti economici quali spesso quelli riscontrabili nei Paesi in via di sviluppo, basterebbero piccolissime cifre per avviare o migliorare una attività autonoma e conquistare l'indipendenza economica, tali banche si rivolgono - storicamente - a quelle fasce di popolazione che, vivendo in regime di pura sussistenza (piccoli artigiani, piccoli commercianti, piccoli coltivatori, ...), sarebbero altrimenti costrette, per l'assenza di un sistema finanziario che offra loro un accesso equo al credito bancario, a rivolgersi al mercato nero del credito, cioè all'usura; spesso per far fronte ad una condizione povertà non serve, infatti, l'elemosina ma, anche al livello più basso, è necessario offrire un'occasione di riscatto ai singoli per promuovere la crescita dell'economia attraverso l'erogazione di piccoli prestiti, prestiti spesso troppo bassi per essere considerati dagli istituti di credito tradizionali dal momento che le sole spese burocratiche da questi sostenute ne farebbero lievitare il costo in modo da non renderli convenienti; le banche dei poveri nascono ed operano, invece, proprio con l'obiettivo di rendere remunerativo questo tipo di servizio. Operano seguendo determinati principi:
" non si propongono come un ente burocratico a cui rivolgersi per ottenere un prestito, ma sono i funzionari della banca che si spostano di villaggio in villaggio per avvicinare i possibili clienti;
" sia per abbattere i costi sia per andare incontro ad una clientela in maggioranza analfabeta, la maggior parte della documentazione cartacea viene abolita ed i prestiti vengono concessi sulla fiducia e senza alcuna garanzia bancaria;
" per ridurre ulteriormente i costi e rendere più sicura la restituzione attraverso la mutua solidarietà, i crediti vengono normalmente concessi a piccoli gruppi di richiedenti che sono moralmente impegnati ad aiutarsi l'un l'altro in caso di difficoltà;
" nel suo giro per i villaggi l'impiegato incontra i clienti, riscuote le rate dei pagamenti e raccoglie gli eventuali risparmi, anche se di valore modestissimo;
" i prestiti, piccoli o grandi che siano, debbono essere restituiti dal momento che non si tratta di assistenzialismo, ma di un prestito dato da una banca ad un suo cliente;
" la restituzione avviene sempre in forma rateale, spesso settimanale, in modo che eventuali difficoltà del contraente sono subito evidenziate e danno modo alla banca di intervenire in tempo (ad esempio concedendo delle dilazioni).

Leggi un articolo di Simone Mariotti su questo argomento cliccando qui.

Bande di Bollinger
Sono strumenti di analisi tecnica dei grafici finanziari. Vengono utilizzate al posto dei canali e misurano l'oscillazione del titolo all'interno del canale. Vengono costruite sommando e sottraendo al valore del titolo un determinato valore in modo da ottenere un range di variabilità del prezzo.

Base monetaria (Monetary base)
È lo strumento principale che le autorità di politica monetaria possono controllare direttamente. Consiste nella moneta legale in circolazione (circolante) più le attività trasformabili immediatamente e senza costi in moneta legale, cioè le attività che di norma possono essere utilizzate per adempiere all'obbligo della riserva obbligatoria. La base monetaria è costituita dalla moneta circolante (nella disponibilità fisica delle famiglie delle imprese) e dalle riserve detenute dalle banche ordinarie presso la banca centrale. Su questa quantità il sistema bancario esercita il processo moltiplicativo della moneta stessa e del credito.

Basilea 2
Per ogni prestito erogato, le banche devono accantonare una parte del loro capitale. I governatori delle banche centrali di alcuni dei paesi più industrializzati, riuniti in un comitato che ha sede a Basilea, hanno stabilito la quota di capitale da accantonare. Il primo accordo di Basilea, del 1988, aveva fissato un tetto standard: l'8% della quota totale erogata. Gli accordi siglati recentemente (Basilea 2, appunto) hanno deciso, invece, di rendere la quota dei capitali da accantonare proporzionale al rischio che la banca si assume nei confronti del singolo cliente, aumentando o diminuendo la percentuale di accantonamento (e perciò anche il costo del denaro che viene dato a prestito) a seconda della solidità e della dimensione dell'azienda. Per fare questo le banche fisseranno delle procedure di rating, cioè di valutazione dei requisiti dei clienti attraverso l'esame di parametri uguali per tutti, che consentono di dare un "voto" all'azienda richiedente.

Bear Market (orso)
Con questo termine si suole indicare un andamento negativo delle quotazioni in Borsa.
"Un altro termine celebre, ancora oggi in voga, bear (orso in italiano) fu utilizzato per la prima volta nel 1719 da Daniel Defoe (l'autore di Robinson Crusoe). Nel suo saggio critico Anatomy of Exchange Alley, descrive alcune persone vittime dei ribassisti come "compratori di pelli d'orso" sulla base del detto popolare vendere la pelle dell'orso prima ancora di averlo catturato (cioè vendere allo scoperto, atteggiamento di chi prevede un mercato bear, al ribasso). Il testo originale di Defoe lo si può leggere in Francis, 1850 (ed. 2001, pag. 138). Secondo Edward Chancellor, 1999 (ed. it., pag. 330), "il correlativo bull (toro) derivante dalla radice verbale tedesca büllen, che significa muggire, appare un poco più tardi e fu forse suggerito da bear. La prima citazione di bull come qualcuno che è mosso da fini speculativi ovvero punta alla crescita del prezzo delle azioni si trova in Country Lasses di Charles Johnson (1715)". Molto successiva, e quindi storicamente in ritardo per una primogenitura, è la leggenda che vuole l'origine dei termini bull e bear, come scaturiti da una disputa sorta all'interno di una taverna di Philadelphia verso il 1830. Si narra che in quell'occasione il ribassista Daniel Drew aggredì il rialzista Cornelius Vanderbilt con la seguenti parole "sei più stupido di un toro" e questi si difese replicando "e tu sei più spietato di un orso". Il motivo di tali paragoni era che il toro carica a testa bassa e poi si rialza mentre l'orso attacca con zampate dall'alto verso il basso. La storiella è citata da Giancarlo Galli, 2000, pag. 48" (tratto da L'investitore libero).

Benchmark
Indice che sintetizza l'andamento dei rendimenti o delle quotazioni di un paniere di titoli negoziati in un determinato mercato in un dato lasso di tempo. Viene preso come metro di riferimento per raffrontare il rendimento di attività finanziarie come fondi comuni, gestioni, ecc. o anche singoli titoli. Per esempio, un fondo che investe nel mercato americano può avere come parametro con cui confrontare il risultato di gestione (il Benchmark, appunto) l'indice S&P500, o l'indice MSCI USA, o un altro indice descrittivo di quel mercato.

Best execution
Negoziazione di uno strumento finanziario alle condizioni migliori presenti sul mercato, sia essa avvenga in un mercato regolamentato che al di fuori di esso. Garantire la best execution è diventato un obbligo per gli intermediari con l'entrata in vigore dalla direttiva Mifid nel novembre 2007.

Beta
In finanza, il beta (?) è il coefficiente che misura il comportamento di un titolo rispetto al mercato, ovvero lo variazione che un titolo storicamente assume rispetto alle variazioni del mercato. Matematicamente, esso è il rapporto tra la covarianza tra i rendimenti dell'asset i-esimo e i rendimenti del portafoglio di mercato e la varianza dei rendimenti di mercato (?m).
La procedura standard per stimare il coefficiente ? è quella di effettuare una regressione tra i rendimenti dell'azione e i rendimenti del mercato Otteniamo la retta di regressione: Ri = ? + ?i Rm + ? dove ? rappresenta l'errore statistico che offre una misura dell'affidabilità della stima effettuata e che possiamo ipotizzare possa essere pari a zero. Il beta quindi non è altro che il coefficiente angolare della retta di regressione tra i rendimenti del titolo e del mercato, mentre il coefficiente ? è l'intercetta che misura la differenza tra i rendimenti effettivamente prodotti dall'azione e il rendimento di equilibrio secondo il CAPM (vedi voce).

Bid (denaro)
Prezzo di acquisto di un titolo quotato in Borsa; per estensione fase positiva del mercato in cui le domande prevalgono sulle offerte e i prezzi sono al rialzo. Vedi anche alla voce "Ask (lettera)".

Bilancia commerciale (Trade balance)
Prospetto contabile che rappresenta le importazioni ed esportazioni di merci.

Bilancia dei pagamenti (Balance of payments)
Strumento contabile che quantifica quanti e quali sono i rapporti di natura economica che avvengono tra soggetti che risiedono in uno Stato e soggetti che risiedono negli altri Stati in un certo arco di tempo. È un prospetto contabile che rappresenta quindi le transazioni con l'estero. Si compone di due parti principali: partite correnti e movimenti dei capitali. La bilancia dei pagamenti economica presenta le transazioni con l'estero nel momento della loro effettuazione, quella valutaria le transazioni con l'estero nel momento della loro regolazione valutaria.

Bilancia delle partite correnti (Balance on current account)
Prospetto contabile che rappresenta oltre alle transazioni con l'estero di merci anche quelle relative ai servizi ed ai trasferimenti (donazioni ecc.).

Bilancio di esercizio
Documento redatto da una società con il fine di determinare il reddito conseguito dall'azienda nel periodo amministrativo considerato (esercizio), e il capitale di funzionamento esistente alla fine dello stesso periodo. Il documento è costituito da: Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa.

BIN Banche di interesse nazionale.
Le Banche di Interesse Nazionale nacquero nel 1936 in Italia con la promulgazione della cosiddetta Legge Bancaria che riformava il sistema creditizio. La legge mirava all'attuazione di quel processo che il capo del governo Mussolini aveva definito Autarchia nel rivoluzionare l'esercizio del credito qualificato come funzione di "interesse pubblico" e del sistema bancario come "difesa del risparmio". Pertanto con la suddetta legge si sottopongono entrambe le attività alla disciplina del diritto pubblico. Le banche che furono trasformate da questa legge in Banche di Interesse Nazionale furono la Banca Commerciale Italiana, il Credito Italiano e il Banco di Roma. La fisionomia di questi istituti era così quella di banche di credito ordinario che non potevano tuttavia fare più prestiti all'industria né essere proprietari di valori industriali. Questo modificava il precedente status di tali istituti, precedentemente Banche Miste, e quindi con possibilità di compiere operazioni di diversa durata temporale (breve o lungo termine).

Black (formula di)
La formula di Black (cui spesso si fa riferimento come al modello di Black-76) è una formula per il prezzaggio di strumenti derivati basata sul noto modello di Black e Scholes. Ampiamente utilizzata nella prassi dei mercati, in particolare per opzioni su futures e su obbligazioni, è stata introdotta da Fischer Black in un contributo del 1976. Il principale problema della formula è la difficoltà con cui può essere adattata per prezzare strumenti il cui valore dipende dalla correlazione tra i prezzi di diverse attività finanziarie.

Black-Scholes
Il modello di Black-Scholes-Merton, spesso semplicemente detto di Black-Scholes, è un modello dell'andamento nel tempo del prezzo di strumenti finanziari. La formula di Black e Scholes è una formula matematica per il prezzo di non arbitraggio di un'opzione call o put di tipo europeo, che può essere derivata a partire dalle ipotesi del modello; lo stesso può dirsi per la formula di Black, per la valutazione di opzioni su futures. L'equazione alla base della formula è stata originariamente derivata da Fischer Black e Myron Scholes, in un lavoro del 1973, sulla base di precedenti ricerche di Robert Merton e Paul Samuelson. L'intuizione fondamentale del modello di Black e Scholes è che un titolo derivato è implicitamente prezzato se il sottostante è scambiato sul mercato. La formula di Black e Scholes è largamente applicata nei mercati finanziari. Merton e Scholes hanno ricevuto nel 1997 il Premio Nobel per l'economia per il loro lavoro (Black morì nel 1995).

Bolla speculativa
Si definisce bolla quella fase di un qualsiasi mercato caratterizzata da un aumento considerevole e ingiustificato dei prezzi, dovuto ad una crescita della domanda repentina e limitata nel tempo. Generalmente si parla di bolla speculativa con riferimento a mercati finanziari, nei quali vengono trattate azioni, obbligazioni e titoli derivati. Ma la storia delle bolle insegna che sono stati frequenti i casi di bolle speculative che hanno riguardato beni materiali, come gli immobili, le opere d'arte, i francobolli, e persino dei fiori come nel caso della mania dei tulipani scoppiata nel '600.
L'eccesso di domanda che spinge verso l'alto in poco tempo il valore di un bene, di un servizio, di una impresa o più semplicemente di un titolo che rappresenta un qualche diritto sugli stessi, si può ricondurre all'irrazionale euforia di soggetti economici convinti che una nuova industria, un nuovo prodotto, una nuova tecnologia potranno offrire cospicui guadagni e registrare una crescita senza precedenti. Scatta pertanto la corsa all'acquisto del diritto, nella speranza di rivendere lo stesso ad un prezzo superiore. La corsa all'acquisto provoca un aumento del prezzo che conferma, agli occhi di molti, la bontà della precedente previsione di un futuro aumento del prezzo del diritto. Questo stimola ulteriormente gli acquisti e quindi fa aumentare ancora una volta il prezzo. La profezia in altri termini si avvera, inducendo nuovi soggetti economici ad acquistare i medesimi titoli. Tra questi, man mano che i valori crescono, si annoverano sempre più soggetti solitamente restii ad acquistare strumenti finanziari dal rischio elevato.
L'eccesso di acquisto di un diritto ad un certo punto si arresta. Le cause possono essere almeno tre: è difficile trovare nuovi investitori disposti ad acquistare ulteriori diritti ad un prezzo che nel frattempo è diventato elevato; chi ha comperato diritti in precedenza è spinto a vendere i titoli per monetizzare il guadagno; le ottimistiche prospettive di guadagno precedentemente formulate possono essere riviste e ridimensionate.
Alla fase di crescita dei valori segue dunque una fase opposta, durante la quale si assiste ad un calo considerevole delle quotazioni. All'eccesso di vendite contribuiscono la consapevolezza che, di fronte a prospettive economiche meno ottimistiche, i valori dei titoli trattati sono destinati a calare e la volontà di molti possessori di titoli di cederli prima che si verifichino ulteriori diminuzioni del valore. Quando il valore dei titoli scende repentinamente e si assiste ad un cambiamento radicale delle prospettive economiche retrostanti, si parla di scoppio della bolla speculativa.
Un recente esempio in tal senso è la generalizzata perdita di valore del mercato americano NASDAQ (dove sono quotati titoli di aziende del settore della tecnologia) avvenuta dal 2000 dopo un periodo di crescita che aveva portato molti titoli a quotazioni stratosferiche.

"Inoltre, il termine che ancora oggi tutti usiamo per definire una speculazione economica che porta i prezzi a livelli esorbitanti per poi sgonfiarsi di colpo, e cioè "bolla", nacque proprio in questa occasione. Bolle infatti vennero definite tutte quelle imprese fantomatiche che molti truffatori misero in piedi in poco tempo (a volte nel giro di una giornata) solo per sfruttare l'ansia di acquisto azionario che ubriacava la folla, le quali però, proprio come delle bolle di sapone, scoppiavano poco dopo aver preso il volo. Bubble Act si chiamò anche l'atto governativo che dal 1720 in poi (fino al 1825, anno della sua abrogazione) regolò l'emissione di azioni da parte delle società sul suolo inglese. Iniziamo la storia dal principio" (tratto da L'investitore libero a proposito della storia della Bolla dei mari del Sud scoppiata in Inghilterra nel 1720).

Bond
Vedi: "Obbligazione".

Bonifico
Operazione bancaria di accreditamento di una somma per ordine di terzi.

Bonus share
Azioni da assegnare gratuitamente, in proporzione al capitale detenuto, ai sottoscrittori che hanno conservato per un periodo di tempo prefissato la quota di azioni acquistata al momento dell'offerta pubblica di vendita. Strumento abitualmente utilizzato nelle operazioni di privatizzazione, sia in Italia che all'estero, al fine di incentivare la stabilità degli assetti azionari.

Book di negoziazione
Prospetto video sul quale sono esposte, durante le diverse fasi del mercato, le proposte di negoziazione. È suddiviso in due parti: da un lato vengono esposte le proposte di acquisto (con relativi prezzi, quantità ed eventuali parametri), dall'altro vengono visualizzate le proposte di vendita.

Borsa italiana Spa
Società privata con un azionariato composto da banche, Sim, associazioni di emittenti e altri attori del mercato. Serve a gestire e disciplinare il mercato borsistico; è operativa dal 2 gennaio 1998.

Borsa valori
Mercato finanziario che ha il compito di gestire e disciplinare le negoziazioni dei valori mobiliari e dei cambi. In Italia la Borsa è telematica e viene gestita dal 1998 dalla Borsa Italiana Spa.

Borsino
Spazio o locale che la banca mette a disposizione dei clienti per seguire l'andamento delle quotazioni dei titoli di Borsa.

BOT
Il Buono Ordinario del Tesoro è un titolo senza cedola, di durata inferiore o uguale ai 12 mesi, emesso dal governo italiano per finanziare il debito pubblico.

Broker
Intermediario che, senza assunzione di rischio, mette in contatto due controparti interessate ad una operazione di mercato e che non garantisce per le condizioni dello scambio. Effettua transazioni mobiliari esclusivamente per conto di clienti. La commissione che riceve può essere fissa o in percentuale al valore scambiato. Di solito tratta importi molto rilevanti.

BTP
Buoni poliennali del Tesoro. Sono titoli del debito pubblico a cedola fissa semestrale; hanno una durata che va da 3 a 30 anni. Da qualche anno ci sono anche BTP indicizzati all'inflazione europea

Btp future
Contratto con il quale una parte si impegna ad acquistare a un dato prezzo ed entro una certa data una quantità di Btp. La controparte si impegna a consegnare quanto stabilito al prezzo prefissato.

Bull Market (toro)
È l'andamento positivo delle quotazioni in Borsa. Vedi anche alla voce "bear market" per avere la spiegazione dell'origine dei due termini.

Buyback
Operazione di riacquisto di azioni sul mercato da parte delle società.









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Data creazione pagina: 2008-05-22 (6250 Letture)

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