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Glossario dei termini economici e finanziari - E




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E

Earning per share (Eps)
Indice molto diffuso per valutare la redditività delle imprese. Indica l'utile attribuibile ad una singola azione. Il rapporto tra il prezzo dell'azione e l'Eps ci fornisce l'altrettanto diffuso "rapporto prezzo utili" (vedi alla voce: "price earning ratio").

EBIT (Earnings before interest and taxes)
È un margine reddituale che misura l'utile di un'azienda prima degli interessi, delle imposte, delle tasse e delle componenti straordinarie. L'indice rappresenta la misura assoluta contabile del risultato operativo lordo prodotto dalla gestione societaria. È utile per confrontare la redditività di una società nei diversi esercizi. In Italia corrisponde sostanzialmente al margine operativo netto.

EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization), o MOL (margine operativo lordo)
È un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti. L'EBITDA esprime il reale risultato del business dell'azienda, mentre l'EBIT e l'utile netto sono indicatori che risentono delle politiche di bilancio, soprattutto per quanto riguarda gli ammortamenti. L'azienda infatti può decidere di optare tra diverse politiche d'ammortamento che gravano sul bilancio in misura diversa. In Italia corrisponde sostanzialmente al margine operativo lordo (MOL) prodotto dalla gestione aziendale.

Econometria
Branca della statistica che si occupa dell'analisi dei fenomeni economici. Può considerarsi un settore dell'economia dedicato alla verifica empirica di modelli formulati in ambito teorico.

Economia aperta (Open economy)
Economia in cui si considerano anche i rapporti economici con l'estero (importazioni ed esportazioni ecc.).

Economia chiusa (Closed economy)
Economia per la quale si suppone che non esista alcun rapporto economico con l'estero.

Economie di scala (Economies of scale)
La locuzione economie di scala è usata in economia per indicare la relazione esistente tra aumento della scala di produzione e diminuzione del costo medio unitario di produzione. Alla base di economie di scala vi possono essere fattori tecnici, statistici, organizzativi o connessi al grado di controllo del mercato.

Elasticità (Elasticity)
Rapporto fra il tasso di variazione di una variabile (o la sua variazione percentuale) e il tasso di variazione di un'altra. Indica perciò la sensibilità di una variabile al variare dell'altra.

Emissione
Operazione mediante la quale una società offre al pubblico le sue azioni o le obbligazioni, uno Stato i suoi titoli per la sottoscrizione del debito pubblico. Attività consistente nel mettere in circolazione titoli, moneta, cambiali, assegni, ecc.

Enterprise value
È un indice che individua il valore complessivo di un'azienda. Corrisponde alla sua capitalizzazione (numero delle azioni moltiplicato per il valore di ogni azione in Borsa) meno la posizione finanziaria netta. Spesso viene rapportato all'EBIT o all'EBITDA, per capire quanto vale un'azienda rispetto a uno di questi due margini di redditività.

Eonia (European overnight index average)
Parametro creato dall'associazione bancaria delle banche europee e dalla Federazione bancaria europea. Rappresenta la media dei tassi di finanziamento overnight comunicati dalla Bce da un pool costituito dalle meggiori banche.

Equilibrio macroeconomico (Macroeconomic equilibrium)
Condizione in cui si realizza l'eguaglianza fra domanda aggregata e offerta aggregata o fra risparmi e investimenti.

ETF (Exchange-traded fund)
Gli exchange-traded fund (più noti con il loro acronimo ETF) sono fondi passivi negoziati in Borsa come un'azione. Passivi perché replicano un benchmark in maniera non attiva: quando uno dei componenti del benchmark viene sostituito, anche la corrispondente attività finanziaria all'interno del fondo viene sostituita, senza porsi problemi di maggior o minor convenienza. A differenza dei fondi comuni, che valorizzano solitamente a fine giornata, gli ETF vengono scambiati nel continuo, proprio come un titolo azionario. Questo particolare tipo di gestione fa sì che questa categoria di fondi abbia commissioni di gestione molto ridotte e nessuna commissione di ingresso o performance. Le commissioni totali annue (chiamate TER) vanno da un minimo dello 0,09% ad un massimo di 1,5%. Al 13 aprile 2007 su Borsa Italiana sono negoziati 110 ETF, divenendo una delle principali borse europee per questo tipo di fondi. Gli ETF possono pagare dividendi, infatti proprio come i fondi comuni si dividono in ETF a distribuzione (con pagamento di dividendi periodici) o ETF ad accumulazione con il reinvestimento dei dividendi. Alcuni intermediari offrono la possibilità di vendere gli ETF allo scoperto per poter assumere una posizione ribassista.

ETF Plus
Gli ETF quotati sul mercato italiano si negoziano sull'ETF Plus. ETFplus è articolato in tre segmenti che riflettono le diverse tipologie di strumenti che saranno negoziate sul mercato: il segmento a) dedicato alla negoziazione di quote o azioni di ETF; il segmento b) dedicato alla negoziazione di quote o azioni di ETF strutturati; il segmento c) dedicato alla negoziazione di ETC (Exchange-traded Commodities). Esattamente come gli ETF, gli ETC e gli ETF strutturati sono negoziati in Borsa come un comune titolo azionario. Il lotto minimo negoziabile è una quota.

Eurex
L'European Derivatives Exchange è una delle più grandi borsa mondiali per la contrattazione di strumenti finanziari derivati. Il mercato nasce dalla collaborazione tra Deutsche Börse AG e la SWX Swiss Exchange e permette di operare, da qualsiasi parte del mondo, in opzioni e futures su azioni, indici, tassi e titoli obbligazionari. Si contende con Londra il primato di maggior mercato specializzato europeo.

Euribor (Euro interbank offered rate)
Indice di riferimento del mercato interbancario dei paesi aderenti alla Uem. Ha sostituto gli indici nazionali (per l'Italia il Ribor) dal 30 dicembre 1998. È rilevato giornalmente alle ore 11 a cura del Comitato di gestione dell'Euribor e diffuso sui principali mercati telematici.

Eurobbligazioni (Eurobond)
Un'Eurobbligazione o Eurobond è un obbligazione emessa nella valuta del proprio Paese, ma negoziata fuori da quel Paese, e in un sistema monetario differente. Le Eurobbligazioni assumono nomi diversi a seconda della valuta in cui sono emesse. Ad esempio un'obbligazione emessa in yen è un'Euroyen, mentre se viene emesse in dollari viene chiamata un'obbligazione in Eurodollari.
La maggior parte delle Eurobbligazioni sono di forma elettronica più che fisica. Le obbligazioni sono detenute e scambiate attraverso un sistema di clearing; i più comuni sono Euroclear e Clearstream. Le cedole sono pagate elettronicamente al detentore di Eurobbligazioni.

Euronext
Euronext è una gruppo che gestisce la borsa paneuropea a struttura federativa comprendente le borse di Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Lisbona e l'indice britannico LIFFE. Ne 2007 Euronext si è fusa con il Nyse, dando vita a NYSE-Euronext, il più importante mercato finanziario mondiale e con la maggiore liquidità.

EVA (Economic added value)
È un modello elaborato dalla società di consulenza statunitense Stern&Stewart, che consente di percepire quale sia la capacità della società di generare reddito in futuro. L'EVA misura la creazione (o la distribuzione) di valore periodale, ottenuta per differenza tra il reddito operativo contabile normalizzato, espresso al netto d'imposta, e la remunerazione normale del capitale investito.

Expandi (mercato)
Per le PMI, anche quelle a controllo familiare, che si vogliono avvicinare alla borsa, Borsa Italiana ha ideato il mercato Expandi. L'Expandi dal 2004 sostituisce quello che era precedentemente denominato come Mercato Ristretto. È un mercato con funzioni di acclimatamento e destinato alle negoziazioni di quei titoli che non sono in possesso dei requisiti per l'ammissione alla quotazione di borsa ordinaria. Per poter essere ammessi all'Expandi bisogna avere: una capitalizzazione minima pari a 1 milione di euro; un flottante minimo pari al 10% (con controvalore minimo di 750.000 euro); la presenza di almeno due bilanci di cui l'ultimo certificato; il possesso di adeguati indicatori economico-finanziari negli ultimi due esercizi precedenti la quotazione (risultato ordinario consolidato e risultato netto - sia civilistico sia consolidato - positivo e un rapporto debito finanziario netto/margine operativo lordo consolidato inferiore a 4; il risultato netto dell'ultimo esercizio inoltre deve essere almeno pari a 100.000 euro). In questo mercato sono previsti due segmenti. Uno (Classe 1) articolato in asta di apertura, breve fase di negoziazione continua e asta di chiusura, ed è destinato alle azioni che sono in grado di generare una liquidità. Il secondo (Classe 2), che si limita all'asta di apertura e a quella di chiusura ed è riservato ai titoli aventi liquidità scarsa.









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Data creazione pagina: 2008-05-22 (10615 Letture)

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