Pubblicato il 18 gennaio 2006 su La Voce di Romagna
in prima pagina
di Simone Mariotti
Gent.mo Presidente della Provincia di Rimini, leggo con un
certo sgomento le sue dichiarazioni di qualche giorno fa a proposito della TRC:
"Se non avremo la TRC, insieme alla terza corsia autostradale e alla statale
16, entro il 2011, il nostro territorio rischia di non essere più competitivo".
Perché, adesso lo è?
Ma ci crede sul serio? 22 minuti per andare da Rimini a Riccione (9 km), per
limitarsi all'opera più mastodontica, che poi diventano non meno 30 con
i tempi di attesa (in mezzora con una metro vera si attraversa mezza New York
o l'intera Parigi); un ingombrante cantiere su cui c'è già incertezza
sulla durata 2010 o 2011 (visto che solitamente i politici le sparano grosse
ostentando ferrea sicurezza) che rischia di diventare 2013-2015; una valanga
di soldi pubblici per migliorare il trasporto su una direttrice che, a livello
mare, si sta sempre più alleggerendo per mancanza di turisti. Tutto ciò
è veramente una conquista per la nostra provincia?
Non una parola o un'iniziativa seria sull'aeroporto, sempre più stritolato
dal cemento, mentre già circolano progetti su come utilizzare (ovviamente
a scopo edilizio) tutta l'area una volta che il nostro scalo sarà definitivamente
fallito (o fatto fallire).
Presidente, lasci che le faccia notare una cosa. Sul lungomare oramai il punto
più critico tra Rimini e Riccione è la zona del Marano per la
presenza dei locali sulla spiaggia. Prima osservazione. La situazione critica
di quell'area la si risolverebbe in modo molto semplice con un bel parcheggio
a più piani, e l'area per realizzarlo c'è già, proprio
di fronte ai locali. Secondo, il caos già da un po' di tempo è
molto calato rispetto ad anni fa, per mancanza di materia prima: le persone.
Ci saranno anche una decina di serate in piena estate in cui muoversi in auto
tra il grattacielo di Rimini e Viale Ceccarini richiede 45 minuti, ma le assicuro
che nella stragrande maggioranza delle occasioni in poco più di mezzora
si arriva. A chi serve dunque il TRC? E chi lo utilizzerà? Ho già ricordato
in precedenti interventi la costante sopravvalutazione delle previsioni di traffico
negli studi trasportisitici, e dai numeri che circolano per il break even dell'opera
il Trc non fa assolutamente eccezione.
Se a questo aggiungiamo che l'immagine esterna della riviera romagnola non brilla
per ben altri motivi, e che i denari scarseggiano, non mi pare che la TRC sia
la prima necessità di questa città. Anche perché ci sarebbe
una soluzione molto più economica e veramente innovativa: elettrificazione
della filovia sul tratto Rimini-Riccione e chiusura totale estiva (se non in
tutta, in buona parte di essa) del traffico privato. Ma richiederebbe tanto
di quel coraggio politico che i nostri amministratori se la fanno sotto al solo
pensiero.
Ora Presidente le racconto invece un aneddoto. Qualche anno fa sulla scena politica
faceva il suo ingresso il piano PRUSST (Programma di riqualificazione urbana
e lo sviluppo sostenibile del territorio). Approvato dalla Giunta riminese nel
1999, il piano avrebbe utilizzato fondi statali per sistemare, tra le altre
cose, le fogne di Rimini Nord, ritenute assolutamente necessarie per accogliere
le nuove megastrutture e lo sviluppo di tutta la zona. Guarda caso nel 2001
il Prusst fu bloccato, i fondi tagliati, ma lo sviluppo (prima giudicato insostenibile
senza quei lavori) è proseguito come se niente fosse. Con tutte le conseguenze,
turistiche, che ne sono derivate.
Signor Presidente, signori sindaci, se volete migliorare veramente l'immagine
cittadina e rendere più vivibile la nostra terra non dovete fra altro
che due cose semplici: un po' di parcheggi veri e il blocco delle licenze edilizie
in tutte le aree in cui le fognature non sono state sdoppiate, o in cui i lavori
non sono partiti.
C'è da mettere mano al portafoglio, e si possono studiare anche i sistemi
per trovare il denaro (ne parleremo in un prossimo articolo), ma è per
realizzare l'opera pubblica numero uno, l'unica in grado di restituire un po'
di lustro alla città e di far tacere coloro (tanti purtroppo) che dicono
che sulla Costa Romagnola, in particolare a Rimini, si sguazza nel piscio: le
fogne, non il TRC.