Povera Viserba. Paghi il prezzo dello sviluppo

Pubblicato il 27 luglio 2005 su La Voce di Romagna in prima pagina

di Simone Mariotti

La scorsa estate scrivevo su questo giornale auspicando un più verde destino per quella vasta area di Viserba chiamata da decenni "La Pantera". E immaginavo anche un recupero della vecchia Corderia. Su entrambe incombe da anni lo spettro della lottizzazione edilizia, anche se l'immobilismo che ha sempre caratterizzato la famiglia Ceschina, proprietaria dei due lotti, fa perlomeno sperare in un ritardo dei tempi di cementificazione.
In compenso su Viserba sono piombati una serie di altri regali. E siccome la Pantera continuava ad essere spoglia e la Corderia sempre più in degrado, e con lei i romantici affreschi che custodisce, storica testimonianza della guerra lontana, che piano piano scompariranno (a proposito gli avete mai visti? Ne allego uno, ma nel salone dello stabile principale ce ne sono altri. Si riesce ad entrare dal lato di via Fattori vicino al vecchio mulino lungo la fossa, ma fate attenzione), si è pensato bene di uniformare il paesaggio facendo fuori un pezzo dell'ultimo parco rimasto, quello della Sacramora. Sempre sotto l'ispirazione della stessa musa, visto che naturalmente si continua a costruire senza adeguare le fogne, è stato "adeguato" un nuovo scarico fognario a mare, e soprattutto devono ancora arrivare migliaia di persone all'arrembaggio del nuovo Peep. Che gioia, il Peep!
Devo dire che in questo caso il risultato è andato "oltre" le mie più "rosee" aspettative.
Sapevamo che non si trattava di edilizia di lusso, era evidente, per definizione. Sapevamo che il colpo d'occhio sarebbe stato micidiale, bastava, un anno fa, mettersi a contare il numero delle gru all'opera. Sapevamo da anni che strade, fogne e parcheggi sono parole che è quasi maleducazione pronunciare di fronte ai nostri espertoni di urbanistica. Sappiamo da tempo, e gli altri viserbesi ne sono ben consapevoli, ma ormai rassegnati, che tutta l'aera si è squalificata e che il casino generale si moltiplicherà. Pazienza, è il prezzo da pagare per lo sviluppo. Sappiamo anche che con l'entrata in funzione del peep il mercato immobiliare riminese, già in eccesso di offerta, subirà una bella scossa al ribasso.
Quello che non sapevamo era quanto il nuovo peep ci avrebbe stupito con le sue originali ed innovative macchie di colore vivo.
Capisco, e condivido, che le case popolari debbano essere costruite, e che un posto lo di debba trovare; capisco che i materiali da usare non siano i migliori sul mercato per via dei costi da contenere, ed anche se continuo a non capire perché così tante tutte lì (avete colto l'impercettibile ironia?), almeno la vernice colorata, accidenti, potevate comperarla! Non costa così tanto. Probabilmente avete fatto incetta di vernice bianca per gli interni, vi è avanzata e avete risparmiato sul resto allungando i pochi barattoli di colore che avevate previsto. Il risultato però i residenti se lo dovranno sorbire per anni, rassegnati a dover vivere in brutti condomini color "violetto rosa pallido", "giallo deperito" e "celestino sfigatino", assortiti da l'altro con una scelta di accostamenti da Oscar scenografico.
Tra le lettere al giornale di un paio di giorni fa, c'era quella di Valter Corbelli del comitato per la Marecchiese-bis. Riportava una proposta dell'amministrazione che mi era sfuggita: costruire un tunnel sotto Villa Verucchio per risolvere il problema della viabilità. Idea avveniristica (anche a Tolone, sulla costa provenzale, grosso porto militare con 160 mila abitanti, ce n'è uno bellissimo che attraversa la città da un capo all'altro, quindi perché non fare la stessa cosa in Valmarecchia?), dimostrazione della "reale" volontà politica di dare un volto nuovo alla provincia.
A Viserba sono rimasti invece saldamente con i piedi per terra. "I tunnel lasciamoli ai francesi", deve aver detto qualcuno; "noi nel frattempo possiamo fregiarci di avere il primo complesso urbanistico di tutta la riviera costruito in stile Periferia di Varsavia anni '70"! Che orgoglio!







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