W i comitati. Ma che siano di "cittadini", non di "borgatari"
Pubblicato l'8 settembre 2004 su La Voce di Romagna in prima pagina

di Simone Mariotti

Pur non necessariamente condividendo sempre i loro obiettivi, ritengo che i comitati costituiti da cittadini che lottano contro i soprusi o per denunciare gli scandali dell'amministrazione, siano uno dei cuori pulsanti di una città; qualcosa che rende viva una comunità, così come lo è lo spazio di dibattito all'interno di un giornale, e per fortuna questo ne ha parecchio.
Dai mari ai monti, da quello della Val Rendena, che si oppone al distruttivo collegamento sciistico Pinzolo-Madonna di Campiglio, al nostro a tutela degli "alberi che furono" (quelli di piazza Ferrari), fino allo storico comitato "Basta merda in mare", i fronti aperti sono parecchi in tutta Italia.
Tra questi c'è la recente vicenda dell'antenna nel borgo, che si trascina da mesi. Da uno scambio di battute "festaiolo" tra il portavoce del comitato Enrico Santini e il vicesindaco la questione pare risolta per il meglio, ma conoscendo i polli che razzolano in questa città, non sarei così tranquillo.
A guardar bene i fotomontaggi pubblicati da La Voce, non si può proprio negare che la futura antenna per telefonini destinata ad ornare una delle case del Borgo San Giuliano vicino al Ponte di Tiberio sia proprio brutta, per non dire orripilante. Ben venga allora il puntuale comitato dei residenti che tenta di evitare il misfatto, timoroso, oltre che del poco gradevole impatto visivo, anche di un ancor più fastidioso effetto elettromagnetico.
L'intervento di oggi però non vorrei farlo tanto sul merito della questione, quanto dell'abitudine forse non troppo civile (non di tutti per carità, ma di molti si) di farsi solo i fatti propri sino a quando qualcuno non ti istalla un'antenna sulla testa, una discarica in giardino, una fogna a cielo aperto sotto casa, un deposto di scorie nucleari sotto il culo.
Da quando scrivo per questo giornale, ben più di una volte amici e conoscenti vari mi hanno incitato a scrivere su questo o quest'altro problema cittadino; su quella strada troppo trafficata (vicino a casa loro); sui parcheggi che non ci sono (la dove loro lavorano); sul mare inquinato (nel loro bagnino); su quel pub cha fa troppo baccano (che non si può dormire, sempre loro).
Dopo tutto è anche abbastanza naturale che il primo istinto battagliero del cittadino medio nasca a difesa del suo castello privato, qualunque forma esso assuma. Però sono convinto che vada fatto uno sforzo in più da parte di tutti.
Quanti tra i firmatari del comitato contro l'antenna del borgo si sono mobilitati per osteggiate l'ugualmente orrida antenna sul palazzo della poste, che deturpa il paesaggio "vista arco", come fatto notare da questo giornale mesi fa?
Un abuso, uno scempio, una strada pericolosa, una fogna che non c'è, sono dei danni che affliggono l'intera città e non solo i più diretti interessati.
Ricordo con tristezza le stolte parole di un bagnino che si preoccupava solo di dire che gli scarichi a mare non erano nella sua area, ma pochi metri più a destra, nella zona di "quell'altro", quindi lui era a posto.
Oltretutto è anche abbastanza scorretto che un beneficio per la collettività sia pagato solo da un parte di cittadini. Un comitato contro una discarica, raramente troverà tra i firmatari cittadini che abitano dalla parte opposta della città. Eppure, benché tutti ne usufruiscono, pochi subiscono il danno, per esempio, della svalutazione degli immobili vicini alla discarica, per non parlare della qualità dell'aria.
La protesta contro la scelta di una locazione infelice, dettata da interessi economici e politici, come nell'esempio di tante discariche, va contestata in quanto tale da tutti. In questo modo non solo i comitati avrebbero maggior forza, ma le decisioni difficili verrebbero prese con maggior trasparenza e precedute da un miglior dibattito (lo so che il mio è solo un sogno!).
Certo la vicenda di piazza Ferrari non è edificante, visto che il sindaco non ha neanche avuto il coraggio di ricevere una delegazione che portava con se oltre 4000 firme "cittadine".
Ma, in ogni caso, guai a mollare, fino a che un confronto non sarà civile, democratico e trasparente; e non fatto di chiacchiere tra privati, ma da dichiarazioni ufficiali!
Sono pronto a seguire Santini e il comitato del borgo per sostenere il "no" all'antenna (mi si può contattare all'indirizzo mail che leggete in coda), ma alla prossima occasione, e non mancherà, in cui una porcata starà per essere fatta sotto gli occhi di pochi residenti, ma a scapito dell'intera la città, esigerò la firma di tutti i 400 firmatari di San Giuliano, perché come la deturpazione del borgo (e dell'arco) è affare di tutti, lo stesso vale, per esempio, per la merda che finisce in mare dopo ogni pioggia, che non è affare solo di quei bagnini (e bagnanti) che si ritrovano gli scarichi a pochi metri dai loro ombrelloni, ma di tutti i riminesi che, a volte senza neanche saperlo, si trovano a nuotare tranquillamente nel piscio.









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