La finanza consapevole, responsabile e sostenibile. La finanza utile

Pubblicato su Tre - Tuttoriminieconomia (supplemento mensile del settimanale Il Ponte) nel numero di maggio 2012.

di Simone Mariotti

“Consapevole”: che bella parola!
La consapevolezza è una delle forme della ricchezza, è un qualcosa che riesce a rendere, almeno con il pensiero, liberi di prendere delle decisioni anche se poi la vita reale ne blocca l’esecuzione di alcune e non tutto riesce ad avere un seguito.
Essere consapevoli significa anche aver appreso delle nozioni ed essere in grado di dialogare con altri in modo appropriato, essere in grado di riconoscere quegli elementi che devono mettere in allarme anche un non esperto di fronte a un interlocutore che tenta di imbonirlo.
Non è semplice. E’ un percorso complicato, perché scremare tra le troppe informazioni che ci bombardano riconoscendo quelle significative e quelle da scartare subito perché ridondanti è impegnativo.
Lo scopo di un processo di apprendimento insegnato anche a scuola deve essere allora questo: non dare un manuale e obbligare a leggerlo, ma fornire, a chi desidera conoscere, gli strumenti per essere in grado di leggere ed applicare quello stesso manuale.
Non è difficile, a livello di base. Faccio un esempio che mi riguarda e che riguarda la finanza.
Una persona totalmente a digiuno di concetti finanziari non si tutela certamente imponendole di firmare pagine e pagine tra modulistica e prospetti vari come avviene oggi in banca, o presso un qualunque intermediario o compagnia di assicurazione, perché non leggerà mai nulla. Se vuoi tutelarla insegnandole qualcosa di utile le devi dire, per esempio, di chiedere al suo interlocutore qual è il rendimento di un investimento a rischio bassissimo (una volta andavano bene i nostri Bot, oggi sarebbe meglio considerare i titoli tedeschi) e farsi dire quanto è il rendimento atteso dell’investimento proposto, e spiegare al nostro uomo della strada che maggiore sarà la differenza tre i due rendimenti maggiore sarà il rischio. E insegnargli bene che questa è una verità assoluta e ferrea che vale da secoli e per tutti, non una teoria o un’ipotesi. E che è una verità così ferrea perché è il modo stesso in cui da sempre è costruito il mercato globale che la rende necessaria. Forse un giorno il mercato avrà altre caratteristiche, ma certamente oggi è così, e chi racconta altre cose è un fanfarone.
E’ oltretutto un concetto semplicissimo che se fosse stato applicato in questo modo banale avrebbe reso consapevoli tanti risparmiatori-investitori sui rischi effettivi, per esempio, delle obbligazioni dell’Argentina, che offrivano tre volte tanto il rendimento dei Bot, o della Parmalat; o avrebbe evitato loro di cadere nelle grinfie dei tuttologi che ogni anno, per non dire ogni mese, riempiono le cronache giudiziarie per aver promesso rendimenti straordinari e confezionati in modo accattivante, dopo essersi spacciati per maghi della finanza. E non pensate sia un’ovvietà quella che leggete, perché anche fior di grandi investitori istituzionali solo pochi anni fa si sono fidati di Bernard Madoff unicamente in forza dei brillanti risultati che mostrava, senza che (questi grandi espertoni) si fossero mai chiesti come fosse possibile avere tali straordinarie performance con così regolare e impressionante continuità. E il motivo c’era: quelle performance non esistevano.
Oggi molti, ma ancora in pochi rispetto alla massa, sono consapevoli di questo, ma la memoria è labile e il desiderio stuzzica e spinge continuamente all’irrazionalità, all’auto rassicurarsi con frasi ricorrenti del tipo: “tanto non succede” o, ancora peggio, con la deleteria affermazione “non è mai successo prima”, quindi, nella mente di quasi tutti, “non succederà mai”. E allora, di nuovo, ci si rende inconsapevoli anche avendo gli strumenti per esserlo.
Quell’esempio banale sull’informativa finanziaria che ricordavo sopra lo scrissi 10 anni fa in un libro nella cui quarta di copertina avevo riportato una frase del filosofo Karl Popper: “L’uomo può conoscere: dunque, può essere libero”.
Conoscenza, consapevolezza, libertà e, come conseguenza, sostenibilità delle scelte finanziarie. E’ anche in questa ottica che sta crescendo l’interesse per l’educazione finanziaria nelle scuole un po’ ovunque in Italia. E anche Rimini ha deciso di fare la sua parte: nell’ambito del progetto PercoRSI si è costituito un Circolo di professionisti del mondo della finanza (bancari e promotori finanziari insieme) che si propone di incontrare i ragazzi delle ultime classi delle scuole medie superiori, partendo dall’ITES “R. Valturio” che prima di altre si è proposta come partner attivo e disponibile. L’obiettivo è quello di sviluppare con gli studenti un percorso di Educazione Finanziaria che dovrebbe aiutarli ad acquisire quegli strumenti di conoscenza e consapevolezza critica così necessari oggi per affrontare le scelte di natura bancaria e finanziaria con le quali inevitabilmente si troveranno a doversi confrontare nel corso della loro vita.







Questo Articolo proviene da Simone Mariotti
http://www.simonemariotti.com

L'URL per questa storia è:
http://www.simonemariotti.com/modules.php?name=News&file=article&sid=457