Pubblicato il 12 luglio 2006 su La Voce di Romagna
in prima pagina
di Simone Mariotti
Chiedete a qualsiasi ragazzo che all'epoca di Spagna '82 avesse
un'età tra 10 e 20 anni, ed un minimo di cuore pulsante, LA formazione
azzurra. Non finirete la frase che subito, come un richiamo divino, il giovane
romantico emergerà anche dal più profondo stato di ibernazione
mentale e scattando sull'attenti con la mano sul petto e lo sguardo fiero al
cielo griderà: Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli
Rossi Antognoni Graziani!
Si è parlato di similitudini con la vicenda delle scommesse che offuscò
il calcio italiano ai tempi del mondiale spagnolo. Ed il copione sembra per
molti versi quello di oggi, compresa la vittoria dello scudetto da parte della
Juve a spese di altre squadre (in questo caso della Fiorentina di Antognoni,
Graziani e Galli). Ultima giornata, ultimi minuti, Fiorentina e Juventus a pari
punti, ed ecco che al 75° arriva puntuale il rigore per la Juve, che sta
giocando col Catanzaro, al quale viene invece negato un rigorissimo per un fallaccio
in piena area Juve. Nello stesso tempo a Graziani viene annullato un gol regolare
al Cagliari. La Fiorentina pareggia, la Juve "vince" e si becca in
dono quel punticino in più. Sorvoliamo.
C'è però una differenza sostanziale rispetto a 20 anni fa. Allora
il calcio era stato punito, almeno in parte, oggi si rischia il solito papocchio
per proteggere gli interessi un po' di tutti: club che in A vorrebbero restare,
club che in B non vorrebbero concorrenti scomodi, sponsor che devono vendere,
giornalisti che devo scrivere, tv che devono vendere le partite, e Juve-Ravenna
tira meno che Inter-Juve.
Siamo felicissimi per la vittoria mondiale, con la doppia gioia di aver battuto
quei presuntuosi dei francesi, ma spero che chi dovrà decidere le sorti
di Juve, Milan, Lazio e Fiorentina (qualcuno mi dovrà poi spiegare molto,
ma molto bene perché la Roma no), ami il calcio sul serio e non si faccia
intenerire. E per quanto io mi vanti di non avere regalato un centesimo dei
miei soldi al calcio sporco degli ultimi 20 anni, questo sport lo amo ed ero
uno di quei ragazzini che quella formazione ve la sapranno sempre urlare a memoria.
Anche perché il calcio di allora, scusate, era molto più divertente,
e più italiano. E le partite memorabili non sono certo le ultime due
giocate dall'Italia, belle, ma cariche di motivazioni particolari solo per i
conti aperti col passato.
Se per mio babbo LA partita fu Italia-Germania 4 a 3, per teenager nel mundialito
fu Italia-Brasile 3 a 2.
La notizia ferale me la diede mio babbo alla fine del misero primo turno dove
non riuscimmo neanche a battere il Perù. L'Italia sarebbe finita in un
mini girone a tre con Brasile ed Argentina, che per me allora sembrava un mostro
a tre teste. Aveva vinto l'ultimo mondiale quando io avevo 8 anni, e un campione
del mondo del calcio a 8 anni, con i ragazzini del palazzone in cui abitavo
che indossavano le magliette a strisce bianco-celesti più che quelle
azzurre, lascia il segno. Spacciati, dunque, senza possibilità di appello.
Poi la grande vittoria contro Kempes e Maradona. Ma il Brasile aveva infilato
tre goal agli argentini e faceva tremare.
Si giocava di pomeriggio alle 17,15. Io ero con la mia famiglia ed altri amici
in vacanza in Puglia, vicino ad Ostuni. Erano quelle fantastiche vacanze al
mare che mi hanno regalato quel piacere per il campeggio che mi resta ancora
oggi, e che col passare degli anni è sempre più un mistero indecifrabile
per la maggior parte dei miei amici "moderni".
Di megaschermi nel 1982 non ne giravano troppi. Non ricordo neanche se la tv
del bar del campeggio fosse a colori. Forse lo era ma eravamo all'aperto sotto
un portico e lo schermo era posto sopra un mobiletto bianco, modello frigorifero.
La luce invadeva l'ambiente, ma l'ombra era sufficiente a distinguere bene,
se non i colori, i giocatori e la palla. I campeggiatori, quasi solo uomini,
tutti o quasi in fantastiche canotte bianche, alcuni con quelle di cotone a
rigoni che si mettono sotto le camice, si erano portati ognuno la propria seggiola,
chi quelle pieghevoli di tela a strisce colorate, quelle che stavano nei classici
ed indimenticati tavolini plastica che di piegavano a valigia (il nostro era
blu sbiadito), chi le più lussuose con i braccioli o addirittura sgabelli
in legno. Io ero sul lato destro in una posizione esterna che mi dava la possibilità
di vedere qualcosa e di sopravvivere alle potenti ascelle dei miei compagni
d'avventura. Quello che è successo lo sanno tutti e non sto a rivangare
nella gioia.
Domenica ho visto la finale con quasi tutte le stesse persone che 24 anni fa,
con me ragazzino, videro quell'Italia-Brasile, ed è stato bello. Così
come è bello sfogliare ogni tanto il mitico Almanacco del Calcio 1983.
Per favore, non restituite il calcio ai Galliani, ai Moggi, alle idiozie di
Mastella. Punite i colpevoli pesantemente, senza sconti mondiali, senza alcuna
pietà. Solo così potrà rinascere il campionato più
bello del mondo, solo così potrà capitare ancora che un nuovo
Verona diventi un vero Campione d'Italia.