L'intelligenza erotica - Intervista a Esther Perel
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Pubblicato in due puntate il 3 e il 4 giugno 2009 su La Voce di Romagna

di Simone Mariotti

Si può desiderare quello che già si ha? Perché ci si ostina a pensare allo sforzo di mantenere vivo il rapporto di coppia come a un lavoro, alla disciplina come a una fatica? Perché continuiamo a essere vittime del mito della spontaneità? Perché il sesso è così utile alla felicità dei figli? E un traditore è sempre e solo un traditore?
Sono solo alcuni degli aspetti che la sessuologa americana Esther Perel affronta nel suo libro L'intelligenza erotica - riconciliare erotismo e quotidianità (Ponte alle Grazie, 2007), bestseller mondiale tradotto in oltre 20 lingue. La dr.ssa Perel è una delle terapeute della coppia e della famiglia più quotate d'America, lavora a NY, ed è anche una celebre commentatrice in programmi radio e TV, come l'Oprah Winfrey Show. Oggi ha gentilmente accettato di fare due chiacchiere con noi.

Cominciamo con uno degli assunti più interessanti del tuo libro: "Lamentarsi della noia sessuale è facile e convenzionale. Coltivare l'erotismo in casa è un atto di aperta provocazione". In quanti si rendono conto dell'importanza di questa provocazione? Dove sta andando la nostra società?
L'istituzione del matrimonio ha subito una grande trasformazione nell'ultimo secolo. È diventato un'intesa romantica dove le promesse sono basate sull'amore. L'insieme dei nostri desideri include ancora tutto quello che ci si aspettava dalla famiglia tradizionale - sicurezza, figli, proprietà, rispettabilità - ma ora vogliamo anche che il nostro partner sia il nostro miglior amico, il nostro fidato confidente e per di più un amante passionale. E viviamo il doppio. Avventura e passione sono al centro dell'intreccio coniugale. Non solo abbiamo questa lista infinita di aspettative, che già eccedono anche la "paghetta" massima, ma su tutto vogliamo essere felici.
Oggi, la nostra sessualità è parte di quello che siamo, e non più solamente qualcosa che facciamo. È diventata una caratteristica centrale della relazione intima, e della soddisfazione sessuale, e crediamo sia un qualcosa che ci è dovuto. Per la prima volta nella storia, facciamo sesso non per avere 8 figli o perché è dovere coniugale della donna; oggi, in occidente, il sesso prima di tutto scaturisce dal desiderio. Per molti di noi portare la libidine in casa è un tabù, optiamo per la sicurezza all'interno e la libertà all'esterno. Alcuni riescono a portare la natura scherzosa, sfrontata e trasgressiva dell'erotico al centro della loro vita quotidiana. Loro sanno come tenere vivo il desiderio, come stare in sintonia con quel certo senso di allegria, di vitalità e unione.

Una delle cose in cui sono più d'accordo con te è vedere nel "creare distanza" una manifestazione di intelligenza erotica. Credi però sia un modello sempre facilmente accettabile, perlomeno in una cultura non anglosassone o nordica?
Il fuoco ha bisogno di aria.
Il desiderio vuole andare là dove non è ancora stato. Necessita di altro, di diversità. Ma per avere slancio erotico, bisogna attraversare una sinapsi. Le coppie moderne si battono per l'unitarietà, ma l'erotismo fiorisce negli spazi tra l'uno e l'altro. Poiché questo concetto sembra astratto, io di routine pongo la seguente domanda: "Quando vi sentite più presi, più attratti dal vostro partner?" Tutte le risposte hanno un timbro straordinariamente simile:
"Dopo una separazione; quando è fiducioso e appassionato per qualcosa che ama; Quando non si accorge che la sto guardando; Quando parla con i suoi amici; Quando lui mi sorprende; Quando a una festa mi accorgo che gli altri la guardano; Quando è in piedi dall'altra parte di una stanza affollata e sorride solo per me; Quando lui gioca con i figli (questo è il solo commento che ha una specifica di genere, dato che gli uomini raramente pensano che una madre che gioca con i figli sia sexy); Quando siamo fuori casa e ci stiamo divertendo; Quando balliamo; Quando siedo sul retro della moto; Quando lo vedo fare sport".
Qualunque sia la risposta, c'è sempre un elemento di distanza. È una rappresentazione in cui guardiamo al nostro partner da una distanza rassicurante. Non troppo vicino perché non riusciremmo a distinguerlo, non troppo lontano perché non sarebbe più nel nostro campo visivo. Vediamo un compagno che è separato, dove la differenza è esaltata. E questa persona che è d'altro canto già così intima, diventa momentaneamente ancora una volta in qualche modo sconosciuta, in qualche modo misteriosa e sfuggente. Ancora più importante è che, in nessuna di queste situazioni l'altro ha bisogno di noi, né noi abbiamo bisogno di prenderci cura di lui. Il prendersi cura dell'altro può essere molto affettuoso, ma è anche un potente anti-afrodisiaco. Nel sesso le persone vogliono sentirsi oggetto di un desiderio, non di un bisogno.
Il pubblico americano ha risposto alle domande in modo simile a quello di tutti i venti paesi in cui sono stata durante il tour per il mio libro. All'inizio partivano con delle convinzioni diverse, ma poi arrivavano tutti lì.
Naturalmente questo approccio contrasta con l'enfasi dominante che c'è sulla trasparenza e con la definizione di onestà come una specie di condivisione su vasta scala.

Continuando con i confronti culturali, tu scrivi che la capacità di esprimere sentimenti non è considerata una dote apprezzabile nella costruzione della virilità americana. Anzi, neppure una dote desiderabile. E anche che si minimizza la parte non verbale della comunicazione. Troppe parole insomma. Non so, ma credo che anche in Europa ci stiamo incamminando su questa strada. Tu che ne dici che sei cresciuta in Belgio, hai studiato in Israele, e lavori in America, e hai quindi un punto di vista privilegiato?
Sì, ma a dire il vero la costruzione della virilità segue un percorso simile sia qui negli Stati Uniti che all'estero. Siamo nati donna e diventiamo uomo, dice Elisabeth Badinter (scrittrice e filosofa francese, nda). In tutte le società ci sono dei rituali che rafforzano la mascolinità, ma non ve ne sono per le ragazze. Non andiamo in alcun bosco per provare che non siamo uomini.
Qui negli States inculchiamo negli uomini, coraggio, competizione, competenza, efficacia, autosufficienza così come in Europa o in Israele. Ma è una questione di grado. I confini tra mascolinità e femminilità sono diversi. Un'altra fonte di grandi differenze è il fatto che in Belgio il femminismo fu basato sulla complementarità mentre qui negli USA fu costruito sull'idea di identità. Non c'è una guerra dei sessi in Belgio nel modo i cui esiste qui. Ma queste generalizzazioni possono essere pericolose e non considerano mai le sfumature.

Parlando delle persone con figli, è vero che il mantenimento di un vivo rapporto sessuale di coppia è uno dei più grandi regali per i figli? E perché molti genitori faticano a rendersene conto?
La vita familiare fiorisce in un'atmosfera di conforto e coesione. Tuttavia, imprevedibilità, spontaneità e rischio sono i luoghi preferiti dall'erotismo. In effetti, quello in cui prospera l'erotismo è ciò da cui si difende la famiglia. Molti di noi s'immergono talmente nel ruolo di genitore da diventare incapaci di prendesi un po' di libertà, anche quando potrebbero.
Nella nostra cultura la sopravvivenza della famiglia dipende dalla felicità della coppia. Coltivare la relazione ideale richiede cura e attenzione, e questo entra in conflitto con la specie di "full-contact" genitori-figli in cui molti si buttano a capofitto. L'utopia romantica cozza quindi con la realtà della vita familiare, e molte delle coppie che ho incontrato hanno smesso di cercare di soddisfare le loro necessità personali. Detto semplicemente, non si sono ritagliati tempo e spazio per sciogliersi e ricaricarsi, sia come individui, sia come coppia.
Non più focalizzati l'uno sull'altro, i genitori si sono rivolti verso i figli per compensare quello che stanno perdendo. Ma i figli hanno bisogno di una nostra propria relazione amorosa, in qualsiasi forma essa sia. Quando siamo emotivamente e sessualmente appagati (almeno a un livello ragionevole, senza lasciarsi trasportare troppo), permettiamo ai nostri figli di sperimentare la loro stessa indipendenza con libertà e sostegno. Per non essere intrappolate dalla routine che si sono scavate attorno, le coppie hanno bisogno di liberare loro stesse dall'attenzione sproporzionata rivolta ai figli, sia dal punto di vista emozionale che pratico. Nella lunga lista di cose di cui i figli necessitano, non deve mancare quella di avere due genitori che fanno sesso.
Molte donne si battono strenuamente per integrare sessualità e maternità, vivendo in una cultura che equipara la devozione materna con l'altruismo: sacrificio di se, abnegazione, rinuncia. Esse trascurano la libertà e all'indipendenza - entrambe fondamento del desiderio. L'identità sessuale muta come risultato della gravidanza, del parto, dell'allattamento e della maternità. Nel mio lavoro con le donne, puntiamo a spostare il focus dalla rinuncia all'auto-consapevolezza. Esploriamo come riconquistare un diritto al piacere, assieme alla sua minaccia intrinseca di egoismo, in un modo tale da non lasciare in esse la sensazione di essere delle cattive madri.
I figli che vedono i genitori a proprio agio nell'esprimersi reciproco affetto (in modo discreto, all'interno di appropriati confini), è più probabile che si avvicinino alla sessualità con quel salutare mix di rispetto, responsabilità e curiosità che essa merita. Censurando la nostra sessualità, dominando i nostri desideri o rinunciando a essi completamente, noi passiamo le nostre inibizioni alla generazione successiva.

Perché il gioco (anche l'infantilismo?) è così importante durante il sesso?
Mi vengono in mente due immagini. Per gli adulti il sesso è la camera dei giochi. Se ti fidi del tuo partner, se ti senti degno e fiducioso circa i tuoi desideri, allora puoi giocare liberamente non diversamente da un bambino la cui immaginazione lo porta a esplorare nuovi territori.
L'erotismo è la versione adulta del nascondino. Il brivido del nascondersi, il sollievo dell'essere trovati. L'inseguimento è la chiave. Tanti giochi infantili sono basati sul rincorrere qualcuno che non vuole esser preso. In poche parole, il sesso ci offre un luogo in cui liberarci delle costrizioni della vita adulta; possiamo sognare, giocare, inventare, essere coccolati e manipolati e regredire in modo innocente e sicuro. Possiamo essere scossi, placati, leccati, solleticati e provare tutte le altre fantastiche esperienze sensoriali della vita che abbiamo scoperto nella nostra infanzia.

Finiamo col tema caldo del tradimento. È vero: se una persona si sposa, poi divorzia, poi ha delle storie, poi si risposa, poi divorzia, poi ha altre storie, poi si sposa per la terza volta definitivamente e rimane fedele all'interno dei singoli matrimoni, è considerata fedele. Se un uomo/donna resta sposato/a con una donna/uomo per 50 anni, ma a metà strada ha avuto una scappatella di una notte, è un traditore/trice. Se hai tradito una volta puoi tradire sempre, si diceva un tempo, ma oggi?
E' il mio prossimo progetto, e avrei tantissime cose da dire.
Storicamente l'infedeltà è stata universalmente condannata, e universalmente praticata. Che cosa c'è di così irresistibile nell'inganno, negli enormi rischi che gli uomini, e le donne in particolare, sono disposti a correre per un barlume di passione, di libertà, di vitalità?
Qui in America, l'infedeltà è moralmente condannata. In Italia penso che il fattore morale sia stato neutralizzato. Può non essere approvata, ma è capita. La monogamia è la prossima frontiera. Una volta che abbiamo messo il sesso così al centro della vita di coppia, noi ci possiamo spingere fino a garantire al sesso un suo proprio diritto e sentirci così liberati dalle costrizioni del "matrimonio".
Molte persone vivono con l'idea della monogamia, e così fanno quelli che non lo sono. C'è il sogno è c'è la realtà.
L'infedeltà porta con se sempre un elemento di ribellione, una richiesta di autonomia, e data la segretezza della relazione, io so che appartiene a me, è roba mia e per me. Ma è anche ritenuta al di fuori del bilancio della relazione principale, così da accettare una visone più a compartimenti che non per i nostri rapporti.
L'infedeltà ci mette in contatto con le ambizioni dell'amore e le sue smisurate aspettative, seguite dalle disillusioni che nascono dallo scoprire che una relazione potrebbe non essere sufficiente a darci tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Infine, quello che molti oggi muoiono dalla voglia di rimuovere è quel senso di morte che sovrasta le loro vite stressate, indaffarate e indirizzate. E poche cose possono competere con l'esplosione di energia che può arrivare da una relazione proibita. Come disse di recente una delle mie pazienti, è un antidepressivo e un lifting senza costi, più immediato ed economico di una terapia.
Grazie Esther, e speriamo di leggere al più presto il tuo prossimo libro.

Quest'ultima risposta sembrerebbe quasi un invito all'infedeltà. Già, ma non tutti sono a questo livello, e non dobbiamo dimenticare che è la psichiatra che sta parlando. E se Esther Perel osserva senza ipocrisie la realtà, è la stessa persona che, come ricordavo all'inizio, ritiene la riconquista della felicità e della soddisfazione sessuale di coppia come un atto di aperta provocazione in un mondo che sembra aver perso la capacita di mantenere la vitalità sessuale dei rapporti nel lungo termine.
Chiudo, allora con una bellissima citazione dal suo libro, che rappresenta uno dei più bei manifesti su come un rapporto a due dovrebbe essere impostato. Dopo aver descritto diverse esperienze di tante coppie felici, scrive:
"Per loro il gioco è centrale nella relazione, e l'erotismo si estende al di là dell'atto sessuale. Il sesso può essere rituale o improvviso, appassionato o utilitaristico, dolce o trasgressivo, caldo o bollente. Il punto è che il sesso è piacevole e invitante, non doveroso. Queste persone sono devote all'erotismo, ma godono della sua irriverenza. Amano il sesso, specie fra loro, e si prendono il tempo per nutrire uno spazio erotico.
Come tutte le coppie, attraversano periodi in cui il desiderio latita, quando sono lontani l'uno dall'altro, o semplicemente immersi nei propri progetti e nelle proprie vite: ma non si lasciano prendere dal panico, non pensano che ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato in loro. Sanno che l'intensità erotica cresce e cala, che il desiderio subisce eclissi periodiche e separazioni intermittenti. Ma con una cura sufficiente, riescono a riportare in vita il brivido.
Per costoro, l'amore è un vascello che contiene sia sicurezza sia avventura, e la stabilità offre uno dei grandi lussi della vita: il tempo. Il matrimonio non è la fine della loro storia d'amore, ma l'inizio. Sanno di avere a disposizione anni per approfondire il legame, per sperimentare, per regredire, perfino fallire. Vedono il loro rapporto come qualcosa di vivo, in costruzione, non come un fatto compiuto. È un romanzo scritto a quattro mani, con molti capitoli, e nessuno dei due sa come andrà a finire. C'è sempre un luogo in cui non sono ancora stati, qualcosa dell'altro ancora da scoprire".


Esther Perel
Esther Perel


Le copertine delle traduzioni internazionali del libro L'intelligenza erotica
L'intelligenza erotica - di Esther Perel





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