Gli sgabelli di Sufia e il premio Nobel
Pubblicato il 18 ottobre 2006 su La Voce di Romagna in prima pagina

di Simone Mariotti

Il premio Nobel per la Pace è andato quest'anno ad un Economista del Bangladesh, Muhammad Yunus. Ed è importante che dopo la signora (avocato) e il premio per la pace
sia stato dato il riconoscimento ad un altro professionista, non ad un difensore ideologico (importanti, anzi fondamentali, pure loro, stile Sakarof o Mandela), ma ad uno attivo sul campo, uno che fa un lavoro che in altri contesi o culture è ritenuto persino "ignobile". Yunus non è stato premiato per aver elaborato nuove applicazioni dell'econometria o della finanza comportamentale, ma per aver stabilito che prestare denaro ad interesse alle povere donne (che sono il 97% dei suoi clienti) e pretendere di essere pagato fino all'ultimo centesimo alla scadenza e a tassi più alti della media di mercato, non solo non è disdicevole, ma è etico. Anzi, il malvagio, è proprio chi non lo fa, e di solito sfrutta la carenza di un sistema finanziario incompleto. Cito qui di seguito un brano tratto dal bellissimo libro "Salviamo il capitalismo dai capitalisti", scritto da Luigi Zingales e Raghuram Rajiam, e pubblicato nel 2003 da Einaudi.
"In fatto di rendere il credito un bene accessibile ai poveri, non c'è forse personaggio più autorevole di Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank. Nella sua autobiografia , Yunus descrive come sia arrivato a comprendere l'importanza della finanza quando era professore di economia in una università del Bangladesh . Scosso dalle conseguenze che una carestia aveva avuto sui poveri, si era spinto fuori dal mondo protetto dell'università per visitare il vicino villaggio di Jobra e scoprire come i poveri si guadagnavano da vivere. Cominiciò a parlare con una giovane madre, Sufia Begum, che fabbricava sgabelli di bambù.
Venne cosi a sapere che Sufia Begum spendeva 22 centesimi per acquistare le materie prime necessarie per gli sgabelli. Non avendo denaro, doveva prenderlo in prestito dagli intermediari, ai quali era costretta a rivendere gli sgabelli per ripagare il debito, con un guadagno netto di soli due centesimi. Yunus era sconcertato:
"Rimasi a guardarla mentre, accovacciata sul duro suolo, riprendeva ad intrecciare la fibra con le piccole mani scure, come faceva ogni giorno e come sempre avrebbe fatto nei mesi e negli anni a venire… Come potevano i suoi figli spezzare il cerchio della miseria e aspirare ad una vita migliore? Che quei bambini potessero sfuggire a tanta povertà sembrava un'impresa disperata. Come potevano frequentare la scuola quando il guadagno della madre era appena sufficiente a nutrire lei sola, e in più per la famiglia c'èra bisogno di un riparo e almeno di qualche capo di vestiario?"
Solo perché non possedeva 22 centesimi Sufia era intrappolata nelle grinfie degli intermediari, che la costringevano ad accettare un misero compenso di due centesimi per un'intera giornata di lavoro. L'accesso al credito l'avrebbe liberata da loro, permettendole di vendere direttamente ai clienti. Ma gli intermediari non le concedevano il credito perché così facendo non l'avrebbero più tenuta in pugno. Per soli 22 centesimi , Sufia Begum era schiavizzata […]
Nell'economia moderna l'accesso al capitale è di importanza vitale. Se il sistema finanziario è sottosviluppato, un piccolo gruppo di finanziatori può avere il controllo sull'accesso al credito, per quanto limitato. Ironia della sorte, i finanziatori acquistano tanto più potere quanto meno si adoperano per ampliare l'accesso al credito. Si limitano quindi a fare la guardia ai cancelli del tempio tenendo lontani tutti quanti a eccezione dei ricchi e di quelli con le conoscenza giuste. E' vero, sono potenti, ma il loro potere consiste nel negare, non nel creare, e in questo modo congelano, frenano e distruggono la vera libertà economica. Molti dei mali del capitalismo - la tirannia del capitale sul lavoro, la smisurata concentrazione industriale, le disuguaglianze nella distribuzione del reddito a favore di chi possiede i capitali, la relativa mancanza di opportunità per i poveri - possono essere attribuiti i parte, se non i gran misura al sottosviluppo del sistema finanziario".
Per la cronaca, Sufia e altre donne di Jobra furono le prime clienti di Yunus e ricevettero un prestito di 27 dollari!
Un messaggio principale che arriva da questa bella storia è che la finanza quando è sviluppata (il che spesso vuol dire globalizzata e senza barriere all'entrata) rappresenta una grande opportunità anche per i più poveri, ed il non averlo capito è una delle colpe più gravi del movimento no-global, che ha finito per diffondere un terrorismo assolutamente ingiustificato.








Questo Articolo proviene da Simone Mariotti
http://www.simonemariotti.com

L'URL per questa storia è:
http://www.simonemariotti.com/modules.php?name=News&file=article&sid=26