Pubblicato il 4 giugno 2008 su La Voce di Romagna
in prima pagina
di Simone Mariotti
Oggi vorrei porre alcune domande sul nucleare a chi ne propugna
il ritorno in Italia al con grande enfasi. Ho infatti la sensazione che si usi
l'atomo più che altri per negare la necessità di drastiche misure
di contenimento dei consumi.
Tempi
Qualcuno crede che avviando oggi il "nuovo corso" avremo energia nucleare
tra meno di 10 anni (anche se è più realistico dire 15)? E nel
frattempo che succede?
Costi
La produzione in sé, oggi, è più economica. Giusto. Ma
si tiene anche conto di tutti i costi successivi di gestione delle scorie, di
dismissione di una centrale, dei costi militari per la difesa degli impianti,
dei nuovi costi legati ai crescenti problemi di sicurezza informatica delle
centrali, dei futuri problemi legati all'approvvigionamento di uranio, che non
è esattamente in mani affidabili?
Scorie
E proprio così pulita l'energia nucleare? Produrla non inquina, ma le
scorie sono un po' più pericolosette della merda che finisce in mare
a Rimini quando piove. Bazzecole, dice qualcuno, intanto godiamo adesso che
poi ci pensiamo. In realtà si sa che l'unico modo per mettere al sicuro
le scorie (radioattive per millenni!) è sotterrarle a grande profondità
in contenitori di cemento armato. Mi risulta che, almeno sino ad un paio di
anni fa, gli unici centri di stoccaggio esistenti, ma ancora provvisori, fossero
in Finlandia, Francia, Gran Bretagna e Svezia. I finlandesi per esempio si sono
attrezzati iniziando il processo al nucleare 30 anni fa. E partono oggi cercando
di fare le cose come si deve, e sopportando un costo che lievita continuamente,
ben superiore del nostro (in realtà di tutti) usa e getta. Chi sta pensando
al rilancio del nucleare, sta anche pensando già da ora ad un luogo adatto
dove seppellire le scorie? Per una volta si farà una pianificazione completa
individuando oggi con almeno 15 anni di anticipo un'area libera, comunicando
per tempo la sua destinazione prima che vi sorgano attorno nugoli di abitazioni
(magari abusive poi condonate) con tutti i soliti problemi?
Fine vita
Cosa succederà quando un paese non ricchissimo si troverà di fronte
alla scelta se investire miliardi di euro per avviare il costosissimo smantellamento
di una centrale arrivata alla fine della sua vita (circa 40 anni), o dimenticarsi
del problema. Se parliamo della Finlandia posso anche fidarmi; dell'Italia,
di quell'Italia del nord che vende alla camorra i rifiuti tossici perché
è più conveniente, molto meno.
Incidenti
Si nega categoricamente la possibilità di incidenti. Sul Sole 24 Ore
del 17 luglio 2007 si leggeva: "Fuga radioattiva in Giappone". Giappone
non Ucraina. Un grave terremoto aveva causato lo sversamento in mare di acqua
radioattiva proveniente dalla più grossa centrale nucleare del mondo.
La colpa era del terremoto. Tuttavia, cito dal testo: "L'opinione pubblica
quest'anno ha già assistito sgomenta a una serie di piccoli scandali
da parte dell'industria nucleare (in particolare, proprio reticenze e ritardi
nel comunicare sospensioni di attività per l'insorgere di potenziali
rischi)".
Al di la dell'errore o meno dell'uscita da nucleare, è stato quello il
vero nostro problema? Vogliamo dire o no che la produzione atomica anche con
tutte le vecchie centrali a pieno regime non arrivava al 10%?
L'unica cosa che nessuno dice mai è che il nucleare risolverà
ben pochi dei gravi problemi che abbiano oggi, arriverà tardi (forse
troppo) e non sarà così economico (se fatto bene).
C'è una cosa invece che di problemi ne risolverebbe tanti e subito: ridurre
i consumi, a partire da riscaldamento e condizionamento. I capricci se li possono
permettere i ricchi viziati. L'Italia non è più ricca, ma è
ancora straviziata.
Tremonti sussurra l'arrivo la povertà. Non condivido le sue ricette,
ma se avesse il coraggio di dire anche che dobbiamo tagliare sprechi e costose
comodità, per esempio eliminando la gran parte dei condizionatori (di
cui si fa un uso smodato e ridicolo), e che in inverno si sta col maglione di
lana grossa, anche in ufficio, mettendo un tetto al consumo pro-capite di gas,
allora sì, da domani, molti dei nostri problemi energetici (ed economici)
svanirebbero. E siamo uno dei paesi con il miglior clima del mondo, la Finlandia
ha certo più bisogno di calore di noi.