Pubblicato il 5 marzo 2008 su La Voce di Romagna
in prima pagina
di Simone Mariotti
Francesco Merlo, il 13 febbraio scorso, scrisse su Repubblica
a proposito del blitz della polizia nell'ospedale di Napoli dove una povera
madre aveva subito un aborto terapeutico: "Sembra un episodio inventato
per dimostrare la stupidità dei fanatici della vita ad oltranza, per
far vedere a quale ferocia si può arrivare in nome di un principio nobile
e astratto ridotto ad ossessione e sventolato come un'ideologia, persino elettorale".
E' successo quasi un mese fa, lo so, ma l'effetto, e anche la nausea, provocata
da quella vergogna è ancora forte. E poi, quasi negli stessi giorni,
ci si è trovati di mezzo pure Giuliano Ferrara ad intorpidire le acque.
Non so se considerare quello di Ferrara il punto più basso di una furia
ideologica cieca e meschina, o un banale giochetto (magari un po' sciocco -
un puntiglio quasi infantile), frutto della solita, innocente, mai morta, sana
voglia di protagonismo di chi si diverte in modo irriverente a prendere per
i fondelli soprattutto quelli che gli vanno dietro. E questa è una cosa
che a lui, ateo, ma devoto (fantastico!), deve dare un piacere insuperabile,
furioso.
Chissà! Si possono solo supporre i suoi scopi, perché lui a domanda
tentenna, proclama, filosofeggia sul rapporto tra TV e verità, si diverte
insomma. E da lui poco si trae.
Ma i suoi apostoli, che fanno? Cari (suoi) compagni di strada, perlomeno voi
potreste fare outing e dire cosa volete veramente, così che si abbia,
come si dice, qualcosa di cui sparlare.
Non volete cambiare la legge. Cioè, dite che l'aborto fa schifo, però
vi sprecate a dire che la 194 non è in discussione... magari vi basta
il primo punto del programma della Lista, cioè "seppellire i feti
abortiti in qualunque momento della gestazione" (scatta l'ora delle tombe
embrionali! - ma lo prendete davvero sul serio?). O magari vanno "cambiate"
alcune parti, e magari va applicata meglio (?). Suvvia, abbiate almeno il coraggio
di inseguire alla luce del sole le vostre illusioni, ed anche un filino di ipocrisia
in meno non guasterebbe.
Già, perché in Parlamento ci si va per fare delle leggi, ma se
la legge, dite voi, non la volete cambiare, che ci andate a fare? Forse a nominare
meglio i medici obiettori a scapito di quelli liberi, eliminando la legge senza
legiferare? Può essere un strategia; al sud, ma non solo, ha funzionato,
sempre che l'aborto clandestino sia un successo. Sarà per questo che
non volete la RU486?
Poi c'è questa gran trovata della "moratoria sull'aborto".
Dite che quella è la vera strage, che noi "abortisti", quelli
che si divertono come matti a sgozzare feti e caproni per puro diletto, siamo
tutti meschini assassini ecc., e che quindi, se c'è la moratoria fasulla,
come dite voi, sulla pena di morte, tanto più ne va fatta una sull'aborto.
Le argomentazioni che spingono ad unire le due cose non sono tuttavia gran che
convincenti, e se da una parte c'è una drammatica e terribile scelta
individuale di una donna, dall'altra c'è un fallimento della giustizia
(e della civiltà), in cui lo Stato finisce per comportarsi con la stessa
logica violenta di colui che vuole punire, tra l'altro con una completa inutilità
dal punto di vista della prevenzione del crimine. Ma questo non importa. Credo
profondamente che l'idea della pena di morte sia spesso un grosso sollievo intellettuale
per coloro che sono vittime della loro stessa aridità, violenza, e spesso
repressione, persone che faticano molto di più delle altre a concepire
quale può essere la sofferenza di una donna che affronta un aborto.
Ma a parte queste mie considerazioni personali, ricordo che lo scopo finale
di chi si è battuto per la moratoria sulla pena di morte è dichiaratamente
quello di arrivare un giorno ad una sua abrogazione a livello di legge là
dove è ancora permessa.
Qual è allora l'obiettivo dei Ferrara-people? Devo intendere che tutti
coloro che hanno plaudito all'iniziativa non chiederanno mai più l'abrogazione
o la modifica della 194? Bene. Con più onestà Carlo Casini, il
leader storico del Movimento per la Vita ha declinato l'invito ad unirsi al
gruppo. Il fatto è che Carlo Casini è trasparente e non si nasconde
dietro a moratorie fantasiose; lo dice chiaramente: l'aborto gli fa schifo e
deve tornare ad essere proibito o fortemente limitato. Se lo fossero anche Ferrara
e i suoi, ne guadagnerebbe il dibattito, inchiodato ora attorno ad una sottospecie
di discussione eterna sul sesso degli angeli che finisce per giustificare il
rifiuto di Berlusconi e Veltroni di parlarne. E così si tace, per esempio,
sulla situazione drammatica della Polonia, dove le donne (specialmente nelle
campagne) sono macellate dalle mammane e gli aborti dilagano, guarda caso nel
paese più ufficialmente antiabortista d'Europa.
Merlo concluse scrivendo: "La polizia non ha sorpreso una gang di infanticidi
ma una donna provata da un terribile dramma personale, costretta ad abortire
per non mettere al mondo, nel migliore dei casi, un infelice menomato. Per questa
signora come per tutti gli italiani, di destra e di sinistra, l'aborto è,
qualche volta, una disgrazia necessaria".
E' così difficile capirlo tra una preghiera e l'altra?