Pubblicato il 27 febbraio 2008 su La Voce di Romagna
in Prima pagina
di Simone Mariotti
Le campagne elettorali sono sempre un misto di divertimento,
sceneggiate napoletane ed occasioni per capire di più il paese.
Tra le cose divertenti ci sono le ricorrenti "amnesie" dei politici
e le baggianate secondo cui chi ha governato prima di te (chiunque sia) ha ridotto
tutto allo sfascio. Roba in cui primeggiano tutti, s'intende. La più
clamorosa amnesia emersa sino ad ora è quella che ha colpito il povero
Sandro Bondi. All'annuncio dell'accordo tra Radicali e PD, il nostro ha avuto
una stizzita reazione da amante rifiutato, descrivendo Bonino&C quasi come
germi che avrebbero trasformato il partito di Veltroni in un mostro contro la
vita e la famiglia. C'è da capirlo! Si deve sapere infatti (lo ricordo
perché non tutti forse hanno seguito le vicende radicali come il sottoscritto)
che Bondi fino a due anni fa era stato il principale sponsor di un'alleanza
tra la fu Casa delle Libertà e i Radicali, che chiaramente dovevano apparire
meno foschi a lui e a Silvio, che era ancora più innamorato, e che pare
si sia preso il mio amico Daniele Capezzone, che per 5 degli ultimi 6 anni è
stato il segretario di quel partito di "loschi" senzadio, in prima
linea per esempio (tre le altre cose) contro la legge40, l'abolizione del Concordato,
la pillola abortiva, ecc. Ma si sa: i rifiuti in amore fanno arrabbiare, sino
a prendere fischi per fischi, soprattutto quando si inizia a temere la sconfitta.
Su Silvio e i sondaggi sono già state scritte pagine immortali che non
infierisco. Allora, dovendo pescare qualcosa tra le sceneggiate napoletane (rifiuti
a parte) in cui si destreggiano politici e sindacati, c'è l'interminabile
litania sui prezzi che aumentano, sull'euro assassino, sull'inflazione nascosta
al popolo, ecc. Il dramma è esploso nei giorni scorsi con la pubblicazione
della variazione dell'indice dei prezzi dei beni maggiormente scambiati che
ha subito un incremento superiore al 4%. Apriti cielo. "Il filetto è
diventato inavvicinabile", "il pane costa più dell'oro",
"la pasta è diventata un lusso", ecc. Ora, che i prezzi siano
aumentati è innegabile. Che ci siano delle storture nel sistema distributivo
è palese (a proposito: dal verduraio albanese di via Madonna della Scala
la frutta e la verdura costano meno che negli Iper, sulla cui utilità
reale in fatto di contenimento dei prezzi alimentari credo ci sia molto da discutere.
CNN/Money e l'Herald Tribune annunciano intanto "La fine dell'era degli
Iper" - ne riparleremo). Ma che ancora ci si ostini a dare la colpa a Sua
Santità l'euro, e che ci si prodighi in un piagnisteo senza fine sulla
quarta settimana, che ora diventa la terza, presto la seconda (al prossimo rincaro
del pane ci sarà un suicidio di massa?), è ridicolo. Primo perché
di mangiare filetto non lo ordina il dottore (una zuppa di legumi costa un quinto
e nutre molto di più), secondo perchè gli italiani mangiano notoriamente
troppo, terzo perché alcuni aumenti sono inevitabili e le soluzioni non
sono tornare alla lira, cosa che non farebbe che esplodere i tassi di interesse:
poi voglio vedere gli italiani con le rate del mutuo, altro che euribor variabile.
Il prezzo del grano per esempio si è moltiplicato rispetto ad anni fa,
idem per il petrolio e altre materie prime. Motivo: ora mangiano (un po') anche
gli altri paesi del mondo, non solo noi occidentali, hanno qualche fabbrica
in più e, udite udite, consumano.
Ma questi beni per quanto siano rincarati sono ancora nulla rispetto al vero
macigno che grava sulla testa degli italiani, i costi per la casa, che rappresentano
per le famiglie una decurtazione che può arrivare al 60% del reddito.
Se non si agisce lì, tutto il resto cambia poco.
Si annunciano provvedimenti sull'ICI. Bene. Quello sulla prima casa, ok. Ma
sulle altre? Sino a che la nostra economia non smobilizzerà il fardello
enorme vincolato nei mattoni improduttivi e non si costringerà il mercato
a competere realmente tra acquisto e affitto, non si risolverà nulla.
Aboliamo subito l'ICI sulla prima casa e su tutti gli immobili regolarmente
affittati, ma moltiplichiamo per 10 quello sulle seconde case sfitte (e tali
appariranno anche quelle affittate in nero) e sbloccheremo una situazione immobiliare
inchiodata e sempre più mangiasoldi.
Infine, una cosa in più che abbiamo capito giorni fa: i medici italiani
non sono dei fantasmi e non c'è solo quella grande ricchezza per il paese
che è Umberto Veronesi a rappresentarli. Hanno fatto un appello per sostenere
due cose importanti: la legge 194 non si tocca e la pillola abortiva RU486 va
subito introdotta in questo paese superando, aggiungo io, la violenta crudeltà
ideologica di chi la vuole bloccare alle frontiere: tutte, dato che solo in
Italia non la trovi. Bravi!