Pubblicato il 16 gennaio 2008 su La Voce di Romagna
in prima pagina
di Simone Mariotti
C'è un atteggiamento fastidioso, piuttosto misero ed
ahimé assai diffuso quando si parla di ambiente. E' l'atteggiamento di
chi per partito preso è anti "ambientalisti", infischiandosene
però di essere allo stesso tempo anche anti ambiente. Sono quelli che
fanno finta di ignorare che la nostra noncuranza verrà pagata da altri.
Negare mette sempre a posto le coscienze. E tra Rimini e Napoli abbiamo esempi
fenomenali.
Sparare sul mucchio degli politici ambientalisti nostrani è spesso un
lavoro facile: qualche fesso lo trovi di sicuro. E non è che Pecoraro
sia il mio politico preferito. Ma l'ipocrisia nordica delle ultime settimane
mi spinge a difendere non tanto lui, quanto l'idea che la colpa del casino napoletano
non è nei famigerati NO attribuiti agli ambientalisti.
Prima questione. E' sempre comodo per qualcuno che ha forti interessi in gioco
dire che chi dice di no ad una sua proposta sia un rompicoglioni contro il progresso.
Peccato che non ci si soffermi quasi mai sulla qualità delle proposte.
Tra le varie colpe attribuite ai NO dei campani particolare rilievo hanno avuto
il no alla discarica di Serre e il no all'inceneritore di Acerra.
Ora, solo per chiarire, io sono perfettamente favorevole alle discariche ed
agli inceneritori, mali attualmente necessari, ma una domandina però
mi sento maliziosamentre di porla: con un'intera regione a disposizione, proprio
a ridosso (per non dire all'interno) di una delle poche oasi naturali del sud
bisognava fare la discarica (parlo d Serre)? Proprio lì? Perché
non sacrificare invece qualche bel lotto di terreno destinato a quelle belle
speculazioni che piacciono tanto al suocero di Pierferdy? Proprio non si trovava
un terreno da sottrarre al cemento per fare una discarica? No, è stato
deciso di farla in un'oasi! Allora perché si parla solo del no degli
ambientalisti e non del no dei lottizzatori immobiliari?
Ma la cosa più ipocrita nella demagogia anti ambientalista riguarda Acerra.
Benché sia stato detto varie volte, è bene ricordarlo ancora per
i distratti: il boicottaggio di quell'impianto fu portato avanti dall'intero
panorama politico locale, non solo da Pecoraro, ed anche il Vescovo si era messo
a fare le marce di protesta. E forse è la volta con cui sono più
d'accordo con un Vescovo. E non perché sono contrario all'inceneritore,
ma perché ancora una volta, se si aprono gli occhi, non solo su Napoli,
ma sul nostro bidone della spazzatura, non ci vuole molto a capire che quell'inceneritore
nella situazione in cui si era non doveva partire.
Che cosa fai bruciare infatti se: 1) non fai una raccolta differenziata, 2)
se non risolvi il problema dei rifiuti tossici mischiati al resto della monnezza?
I milioni di "eco"-balle pronte da smaltire sono in realtà
state "arricchite" da tante di quelle schifezze, buona parte delle
quali giunte illegalmente dal nord da renderle quasi inutilizzabili.
Molte "eco"-balle sono pure radioattive, sapete di che? Di scarti
ospedalieri del nord che sarebbe stato troppo costoso smaltire correttamente;
meglio buttarle nella pattumiera Campana. Che ci pensi la camorra, che costa
meno. Dire che intanto si doveva fare l'inceneritore di Acerra e partire, senza
aggiungere altro è un tantino disonesto. Ed è facile dirlo quando
gli scarti dei nostri reparti di radiologia vengono bruciati a 500 km di distanza!
Bruciamoli a Raibano, poi mi dite. E' come dire che a Rimini intanto si deve
fare il tubo per scaricare la merda in mare a 300 metri, che poi dopo il problema
lo risolviamo: fidatevi!
Napoli ha molto di quello che si merita una città che si è sempre
rifiutata di rispettare qualsiasi regola. E tutta la classe politica Campana
fa schifo, ha sempre fatto schifo. Ed ogni popolo ha il governo che si merita,
e che si vota. Non do giustificazioni ai napoletani.
Ma da noi la dobbiamo smettere di fare i puristi e di attaccare a prescindere
l'ambientalismo senza proporre soluzioni serie, e senza essere disposti a pagare
le conseguenze e le scomodità che ne derivano.
Un po' come per le targhe alterne. L'inquinamento c'è, ed è sempre
più grave, qualcuno lo nega? Le targhe alterne o i blocchi del traffico
di un giorno sono provvedimenti ridicoli, e sono pienamente d'accordo con chi
li critica ferocemente. Quindi? Qual è l'alternativa seria? Cosa propongono
quelli che si divertono a sfottere l'ambientalismo? Solitamente la solita negazione
del problema, proprio alla Napoletana. Un po' come chi di fronte alla crisi
energetica si mette a sbraitare sul nucleare, sapendo bene che anche rimettendo
in azione le centrali italiane non solo ci vorrebbero 10 anni, ma la produzione
sarebbe irrisoria.
E ripeto che non sono un ambientalista integralista. Sono favorevolissimo, per
esempio, al progetto di centrale idorelettrica sul Marecchia. Se si ottiene
un po' di energia pulita a scapito di qualche pesce, mi spiace per i pesci,
ma pazienza; e quella sì che non può essere fatta che lungo un
fiume! Non come la discarica di Serre. Ma la scarsità di energia resterà
e l'aria continuerà ad essere sporca.
Non piace sentirselo dire, ma attualmente l'unica soluzione immediata è
la riduzione dei consumi, cioè un calo del tenore di vita, un po' di
scomodità in più. Se non razioniamo fortemente il riscaldamento,
se non si costringe la gente a lasciare l'auto a casa, se non caleranno i consumi
di elettricità, non si risolverà mai nulla. Sino a quando, messi
alle strette dai russi sul Gas e con il petrolio a 200 dollari, ci si renderà
conto che forse avremmo fatto meglio a lamentarci di meno, ad organizzare un
sistema di mezzi pubblici più efficiente (in una città chiusa
al traffico privato che inquina), ad andare in bici anche d'inverno ed a spendere
qualche migliaio di euro in meno per un'auto superaccessoriata e qualche migliaio
di euro in più per coibentare la nostra casa. E magari investire un po'
dei nostri risparmi in aziende attive nel campo delle fonti rinnovabili invece
che nelle solite Eni ed Enel.