I banchieri del paradiso terrestre
Pubblicato il 29 agosto 2007 su La Voce di Romagna in prima pagina.

di Simone Mariotti

Giunti alla fine di questo mese tropicale, chiudo raccontando una curiosa storia che arriva da un gruppetto di remote isole dell'oceano pacifico, che ci svela che i "buoni selvaggi" amati da Russeau erano anche dei buoni banchieri.
Peter Bernstein, storico dell'economia, c racconta l'episodio nel suo libro The Power of Gold (trad.it., Oro, Longanesi 2000).
"Consideriamo il sistema il sistema monetario in uso su Yap, un'isoletta dell'arcipelago delle Caroline; William Henry Furness III, un antropologo americano che nel 1903 passò diversi mesi sull'isole, lo descrisse in modo assai intrigante.
Secondo Furness, "in una terra dove cibo, bevande e tessuti crescono sugli alberi già pronti per l'uso e sono disponibili purché si sia disposti a raccoglierli, non è facile capire come un uomo possa indebitarsi seriamente per procurarsi i mezzi di sussistenza". Ciò nonostante alla gente piace avere una rappresentazione tangibile del proprio lavoro, accumulabile sotto forma di ricchezza.
A quell'epoca, su Yap, il mezzo di scambio, o più propriamente la riserva di valore, si chiamava "fei". Si trattava di spesse ruote di pietra il cui diametro poteva variare da quello di un piattino a quello di macine di oltre tre metri e mezzo. Le pietre da cui erano stati ricavati questi fei provenivano dai depositi calcarei di Babelthuap, una delle isole Palau, distanti circa quattrocento miglia, ed erano state portate su Yap molto tempo prima - una per volta, su canoe o zattere - da nativi intraprendenti che Furness descriveva "persuasivi come il più loquace venditore di libri.
I fei più piccoli e maneggevoli servivano come mezzo di scambio e passavano di mano per il pagamento di pesci o maiali. I fei più grandi però, erano trattati in modo diverso. I nativi vi praticavano al centro dei fori per facilitarne lo spostamento; la maggior parte di queste grandi pietre era tuttavia talmente pesante che rimaneva fissa in un luogo. In rare occasioni, quando venivano effettuate importanti transazioni , si procedeva a un semplice riconoscimento del passaggio di proprietà del fei, mentre la "moneta" rimaneva al suo posto.
In effetti, la famiglia più ricca della comunità possedeva un enorme fei che nessuno poteva vedere e nemmeno lei stessa, se è per questo, aveva mai potuto vedere. Secondo i membri di questa famiglia, il fei in questione giaceva sul fondo del mare. Molte generazioni prima, proprio mentre un loro antenato lo stava trainando su una zattera legata alla sua canoa, si era alzata una terribile tempesta. A differenza del protagonista della storia di Ruskin, costui aveva deciso che la vita fosse la cosa più importante e il denaro venisse dopo: così tagliò la fune, lasciò che la zattera andasse alla deriva, e vide l'enorme pietra inghiottita dai flutti.
L'uomo però sopravvisse abbastanza per raccontare la sua storia e descrivere a tutti le straordinarie dimensioni e la qualità della sua pietra perduta. Nessuno aveva mai messo in dubbio la veridicità della sua testimonianza. Come diceva Furness, "il potere d'acquisto di quella pietra conservava pertanto la stessa validità che avrebbe avuto se essa si fosse trovata bene in vista, appoggiata alla parete di casa del proprietario".
Furness continuava il suo racconto descrivendo ciò che accadde quando il governo tedesco acquistò Yap dalla Spagna nel 1898 e volle trasformare i sentieri di roccia corallina dell'isola in vere strade adatte ai moderni mezzi di trasporto. I nativi non avevano alcun interesse a investire il proprio tempo in quel genere di lavori, benché i tedeschi continuassero a ordinare loro di darsi da fare; infine gli europei decisero di applicare una multa che sarebbe stata abolita solo al completamento del lavoro. Un funzionario tedesco fece il giro dell'isole e contrassegnò i fei più preziosi con una croce nera, ratificando così la rivendicazione del governo su quelle particolari pietre. Secondo Furness, "ciò ebbe all'istante l'effetto di un incantesimo: la gente, ritrovandosi così dolorosamente impoverita, si applico a riparare le strade che ora sono come i viali d'un parco". Allora il governo cancellò le croci e "oplà! Pagata la multa, il popolo esultante riprese possesso del capitale sociale e si ritrovò ricco. In altri tempi e altri luoghi, definiremmo gli eventi di tale sequenza "tassazione" e "spesa statale"".
Il sistema dei fei non era così primitivo ed assurdo come potrebbe sembrare a prima vista. I fei di Yap erano delle riserve di ricchezza, e poco importava averle sotto gli occhi, sotto casa o in fondo al mare. Per quando possa sembrare strano, gli abitanti di quelle isole facevano con molto anticipo quello che gli occidentali avrebbero fatto nel 20° secolo.
Per decenni, ed ancora oggi in parte è così, enormi quantità d'oro sono state conservate nei depositi americani di Fort Knox.
Ma non si trattava solo dell'oro americano, ma anche di quello di molti altri paesi. E quando avveniva una transazione tra stati, l'oro non si muoveva di un centimetro da dove si trovava, ma veniva semplicemente segnato (come a Yap) con una targa diversa. Ed i depositi sono talmente inaccessibili che c'è chi dubita persino delle reale consistenza di queste riserve ed anche Bernstein nel suo libro, solleva il dubbio.
Chiudo in relax con una considerazione di "spionaggio". Mi sapreste dire perché in base a tutto quello che ci siamo detti il sig. Goldfinger del celebre film di 007 aveva preso un bel granchio e James Bond aveva rischiato la vita per nulla? Semplice, il piano di Goldfinger era quello di far esplodere una piccola bomba atomica dentro Fort Knox per rendere radioattiva l'intera riserva aurea degli Stati Uniti, sperando di creare caos economico (i cinesi erano i suoi complici) e decuplicazione del valore dell'oro, che lui possedeva in quantità. Purtroppo però, dato che l'oro era e sarebbe restato inaccessibile e non usabile, che fosse stato radioattivo o meno poco contava, sarebbe continuato ad essere un lavoro di archivio e di targhette, che invece che sui carrelli dei lingotti sarebbero state apposte su di un bel squadernino nuovo, mentre la vita in occidente sarebbe continuata a scorrere più o meno allo stesso modo. Delusi?







Questo Articolo proviene da Simone Mariotti
http://www.simonemariotti.com

L'URL per questa storia è:
http://www.simonemariotti.com/modules.php?name=News&file=article&sid=195