Come ti abbaglio il risparmiatore
Pubblicato il 29 settembre 2004 su La Voce di Romagna a pag. 18

di Simone Mariotti

I sogni son desideri di felicità. Nel sonno non hai pensieri ti esprimi con sincerità. Se hai fede chissà che un giorno, la sorte non ti arriderà. Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà.
(So che è superfluo dirlo, ma sono parole di Cenerentola)

Mentre i nostri Mosè politici stanno scolpendo le nuove, fragili tavole della legge sulla tutela del risparmio, a valle il popolo continua ad adorare uno strano tipo di Vitello d'Oro: gli spot pubblicitari che reclamizzano le performance passate di vari strumenti finanziari o pseudo tali.
Poco o nulla è infatti cambiato nella comunicazione finanziaria delle banche o società di gestione, e sui giornali non si reclamizzano la composizione del fondo, i costi, l'esperienza del gestore. No, si continua orgogliosamente a tenere lo sguardo fisso sullo specchietto retrovisore: le performance del passato. E a guardare solo lo specchietto mentre si guida, si sa, prima o poi si va a sbattere. Nell'ultimo trimestre di ogni anno l'industria del risparmio scalda i motori nella grande gara per accaparrarsi coppe, stellette e medaglioni di capodanno da affibbiare ai propri prodotti di investimento, ottime esche per una copiosa pesca di futuri clienti.
Che quella per le performance passate sia una pericolosa mania, un illusione a cui aggrapparsi per riempirsi di speranza, un sogno che si vuol trasformare in desiderio, è forse in assoluto la cosa più difficile da far capire, anche ad una persona intelligente e di buon senso, e non solo tra semplici risparmiatori, ma anche tra moltissimi addetti ai lavori. E' una droga e come le droghe crea dipendenza con tanto di tremore ed irrazionalità quando manca, esaltazione quando eccede.
In una delle più importanti riviste specializzate della finanza mondiale, il Financial Analysts Journal, già nel 1989 si ironizzava sui difetti psicologici dell'investitore illuso dal successo del passato. Quanti anni di performance continuative sono necessari per determinare se un gestore ha avuto fiuto o solo fortuna? Se un gestore facesse un'importante scelta strategica all'anno centrando in pieno il bersaglio il 60% delle volte, per essere sicuri al 99,9% della sua abilità dovremmo aspettare non meno di 70 anni!
I dati storici parlano chiaro. Da oltre venti anni sul mercato italiano si sono susseguiti con costante regolarità prodotti eccellenti, gestiti da bravi professionisti, che per un certo intervallo di tempo (uno o due anni) si sono trovati ad essere una specie di "Re per una notte" (quella delle premiazioni di fine anno), e poi se non proprio "buffoni per sempre", come credeva il Rupert interpretato da De Niro nell'omonimo film, condannati spessissimo (anche se non sempre) ad un destino di scarsa apparenza.
Negli anni ottanta ci si imbatteva nel mitico Fondo Professionale, nel Ras Fiorino, nel Prime Capital. Negli stessi anni in America viveva l'unico Re il cui regno durò veramente a lungo, Peter Lynch, che con il suo straordinario Fidelity Magellan stupì il mondo per quasi 13 anni. Non affrettatevi però a cercarlo; il fondo esiste ancora, ma il buon Peter ha mollato la gestione nel 1990!
Volete sapere chi sarà il probabile perdente di domani, chiamate raccolta i primi della classe di oggi. Anche nell'ultimo anno le cose non sono cambiate.
Conoscevo un consulente che nella seconda metà degli anni novanta stravedeva per i fondi Zeta sempre primi nelle classifiche di quel tempo, specialmente in quella domenicale del Sole 24 Ore. C'era lo Zeta Swiss, lo Zeta Stock, lo Zeta Azionario, tutti ottimi certo, ma trascorso il loro momento di gloria hanno perso quasi tutto il loro fascino. Poi è stata la volta dei Putnam venduti con alterigia dalla Bipop che facevano faville durante il boom del 2000, poi miseramente crollati l'anno successivo. Sempre in quel periodo il San Paolo Azioni Italia svettava tra le classifiche vantando performance che lo accreditavano come il migliore fondo italiano degli ultimi 5 anni; purtroppo la stragrande maggioranza dei sottoscrittori che accorsero in massa, è entrata proprio quando il fondo, cresciuto a dismisura e cambiato il gestore (finito pure sotto indagine Consob), non ha fatto altro che restare a metà classifica per i successivi 4 anni. Gli ultimi fenomeni ad essere entrati nelle grazie dei media sono stati i fondi di Anima s.g.r. Schiere di promotori anelano per poterli collocare; le banche che ne dispongono sventolano i loro gioielli orgogliose, ed i clienti firmano le sottoscrizioni senza pensarci due volte. Alla fine del 2003 parevano imbattibili ed hanno sbaragliato la concorrenza sia italiana che estera. E non si può certo negare che i gestori siano stati estremamente abili! Era un buon motivo per sottoscriverli per il 2004? Come dice Warren Buffet, il secondo uomo più ricco d'America e grande gestore di patrimoni, "l'investitore di domani non beneficia dei rialzi di ieri". Lasciamo parlare i numeri. Chi avesse sottoscritto il fondo Anima America deve sapere che da inizio anno oltre 300 fondi tra tutti quelli collocati in Italia specializzati nel mercato americano hanno fatto meglio di lui. Sul versante europeo le cose non sono andate molto diversamente visto che da inizio anno l'Anima Europa si colloca oltre la 200° posizione (sempre considerando solo i fondi della sua categoria). Per quel che riguarda l'Asia, Anima si è difesa meglio, ma l'ex primo della classe è finito oltre la 20° posizione, in una classifica che ne comprende appena un sessantina. Oltre agli Anima, un altro tormentone che riempiva gli spazi pubblicitari di fine anno scorso era il Mida Mid Cap Italia, il migliore tra tutti i fondi specializzati sul mercato italiano. Si tratta di un prodotto particolare, perché è appunto specializzato solo in Mid Cap, titoli cioè a media capitalizzazione di borsa. La società di rating Morningstar individua sul nostro mercato solo 34 fondi di questo tipo. Bene, il nostro "campione" da inizio anno si trova attualmente attorno alla 28° posizione, non male!
Ma che si deve fare allora se non ci si può fidare troppo dei risultati passati? Chi è interessato ad ulteriori particolari sulla questione, dovrà aspettare il prossimo mercoledì. Chi ha fretta e vuole continuare a sognare sugli allori del passato non dovrà far altro che pronunciare le seguenti parole durante la sottoscrizione del suo prossimo investimento: "Salagadula magicabula bidibi bobidi bu, fa la magia tutto quel che vuoi tu … BIDIBI BODIBI BU!








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