Dalla padella finanziaria alla brace immobiliare

Pubblicato il 4 febbraio 2004 su La Voce di Romagna a pagina 10

di Simone Mariotti

Il panico incontrollato di queste ultime settimane sta producendo nella mente di molti investitori reazioni finanziariamente suicide, frutto della comprensibile arrabbiatura di chi, vistosi crollare il mondo addosso, ha deciso di cadere dalla padella nella brace e di farci finire con il suo tam-tam anche chi non ? stato scottato.
Ironia della sorte, e soprattutto della cattiva informazione, tra gli investimenti pi? redditizi degli ultimi anni si annoverano proprio le obbligazioni aziendali, una tipologia di investimento finita nel mirino dopo i recenti scandali. Vediamo qualche dato.
Nello stesso periodo in cui scoppiavano i casi Cirio, Parmalat, Finmatica, Giacomelli, Italtractor e chi pi? ne ha pi? ne metta, che azzeravano anni di risparmi di molti investitori, i fondi obbligazionari specializzati in titoli simili ai bond in questione (cosiddetti corporate) si portavano a casa oltre il 5% annuo. Se pensiamo al caso dell'Argentina le cose non cambiano anzi. I fondi specializzati sulle obbligazioni dei paesi emergenti, nonostante avessero in portafoglio una bella fetta di titoli argentini, dopo appena due anni non solo sono tornati in attivo, ma hanno pure fatto segnare ottimi guadagni.
Al di l? delle singole responsabilit? degli istituti nell'aver caldeggiato con troppa leggerezza la sottoscrizione dei bond, l'errore fondamentale di massa quindi, non ? stato quello di aver investito in obbligazioni aziendali o in strumenti finanziari in genere, bens? quello di averlo fatto senza diversificare.
A questo punto, nella mente del risparmiatore tipo scatta la molla del rammarico da garagista mancato. C'? un dogma che resiste infatti immutabile negli anni nonostante le continue smentite: "la casa" (nel suo concetto esteso di costruzione immobiliare di qualsiasi tipo), soprattutto nei momenti di sfiga generale, ? considerata sempre l'investimento migliore, il pi? affidabile, il perfetto sostituto di tutto, la grande inesauribile tetta che allatta con calore i suoi piccoli.
L'amore senza fine per il mattone in realt? ? dovuto sostanzialmente ad una sua sola, fondamentale e pericolosissima caratteristica: l'assoluta non trasparenza dei prezzi degli immobili. Ci? impedisce al comune investitore di rendersi effettivamente conto dei violenti sali e scendi che caratterizzano il mercato immobiliare esattamente cos? come avviene da sempre per tutti i beni scambiabili. Si crea cos? quell'illusione di aver fatto sempre ottimi affari immobiliari. La realt? ? per? ben diversa.
La filastrocca che "la casa" ? sempre l'investimento pi? sicuro, ha portato nell'ultimo anno e mezzo migliaia di persone a pagare un prezzo al metro quadro che in Italia non si vedeva da quasi un decennio. Comprare ai massimi un qualsiasi bene ? sempre un errore, e le abitazioni non fanno assolutamente eccezione. Ci sono stati due pesanti crolli del mercato immobiliare negli ultimi venti anni, durante i quali non pochi ci hanno lasciato le penne, e tra questi anche dei noti imprenditori riminesi. Eravamo nei primi anni ottanta e nei primi anni novanta e, guarda caso anche allora, nei massimi precedenti i cali la situazione sul mercato finanziario non era delle migliori: pesanti crolli di borsa iniziati nell'81 dopo anni di euforia; la grande crisi valutaria del 1992 con l'indice della borsa che si inabissava. Nei due casi precedenti la scelta peggiore a breve termine che avrebbe potuto fare allora un investitore sarebbe stata quella di avventurarsi in immobili; ma anche nel lungo periodo (15/20 anni), investire nei picchi immobiliari a scapito di quelli finanziari ? stato veramente deleterio. Ad ottobre 2002, nonostante fossimo in un momento pessimo per il mercato azionario ed idilliaco per quello immobiliare, tenendo conto sia degli affitti (per le case) che dei dividenti (per le azioni), il rendimento del listino azionario milanese su un periodo di 15 anni era stato circa il doppio (+650%) di quello prodotto nello stesso periodo dal mercato immobiliare (320%).
Se la reazione alla finanza cattiva si materializzer? con un rifiuto tout court anche di quella buona a favore del solo mattone, il risultato sar? lo stesso di chi cerca di far rinvenire una persona svenuta con del cloroformio: gli si dar? il colpo di grazia.
Investire significa rischiare. Non investire lasciando i soldi in conto corrente significa perdere con certezza (erosione da inflazione + spese), facendo oltretutto un grande regalo alle odiate banche. Investire con la convinzione che ci sia un'inesauribile e chimerica fabbrica dei mattoni d'oro pu? voler dire cadere veramente dalla padella nella brace.







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