Sono cattivo, ma ho tanti amici
Pubblicato l'8 giugno 2005 su La Voce di Romagna in prima pagina

di Simone Mariotti

Sono bastate appena 48 ore affinché quel terrore di cui avevo parlato scherzosamente la scorsa settimana usando i termini delle iniziazioni stellari alla Lucas (la paura porta all'ira, l'ira all'odio, l'odio al Lato Oscuro), si materializzasse nel modo più suggestivo e drammatico, piombando sull'Italia sotto forma del nauseante delirio apocalittico di Oriana Fallaci; e per rispetto della sua sofferenza, non dirò altro di lei.
Siamo arrivati quasi alla fine di questa battaglia di civiltà, e dopo essermi preso a turno del nazista, del Rasputin , del Frankenstein, del pervertito, fautore dell'eugenetica Mengeliana, svergognato, depravato, vizioso, assassino, mostro, persino cannibale (dall'"autorevole" Radio Maria), mi posso rilassare osservando l'esercito dei novelli Savonarola continuare a gironzolare per quello che credono essere l'impero del bene, e cioè la nostra sbudellata penisola.
Il problema grosso è che costoro pensano di essere ancora al tempo degli antichi romani, quando il Senato scriveva le leggi per il mondo intero (fossero oggi bravi come allora!). Abbiamo anche avuto il piacere di vedere quanti nuovi "buoni" sono nati negli ultimi 12 mesi, dato che poche volte, per non dire mai, nei precedenti 25 anni, da quando cioè la fecondazione assistita esiste, e con essa molte delle pratiche "mostruose" che ad essa si accompagnano, mi era parso di sentire tali "fallaci invettive" sui pericoli di derive eugenetiche, ecc., soprattutto perché non si erano mai verificate.
Si consolino, i malati, gli scienziati, i bambini, le donne, le coppie sterili. Anche se in Italia continuerà a prevalere la ponziopilatesca logica del proibizionismo ideologico (che ha sempre creato molti più danni di una civile regolamentazione, in tutti i campi), il mondo andrà avanti.
Comunque vadano le cose il 12 e 13 giugno, l'Italia continuerà a non contare nulla a livello globale, e grazie a questa legge, che colpisce uno dei pochissimi settori scientifici dove primeggiavamo, peggiorerà la sua condizione.
Comunque vadano le cose, la ricerca sulle cellule staminali embrionali continuerà, anche nei paesi ideologicamente più conservatori come gli Stati Uniti, dove l'integralista Bush si occupa solo dell'utilizzo dei soldi pubblici, non sognandosi neanche di bloccare la ricerca privata. Continuerà ovunque ci saranno gli scienziati liberi di autoregolarsi, e se arriveranno un giorno dei frutti, i "Buoni" saranno i primi a fare ordinatamente la fila agli aeroporti, alla ricerca di una speranza per se stessi o per i propri figli morenti. A proposito, già oggi con questa legge, se gli embrioni arrivano dall'estero, la ricerca è consentita (gulp!).
Comunque vadano le cose, le donne e i medici continueranno ad essere liberi di scegliere la terapia più adatta per la sterilità, magari si dovrà fare una capatina a Londra, o in Spagna, o nel resto del mondo eccettuato il Costa Rica. E non preoccupatevi troppo di non poter fare la diagnosi pre-impianto, tanto poi c'è l'aborto; ancora per un po', poi si dovrà tornare a Londra anche per quello.
Comunque vadano le cose, la fecondazione eterologa, che da Abramo in poi convive pacificamente con i buoni e i cattivi di tutte le civiltà, proseguirà indisturbata il suo cammino. Forse ci toccherà a tornare nelle case buie in campagna, o fare a un viaggio su una bella nave con un bel marinaio corpulento, o più semplicemente, e con poca spesa, andremo oltre confine a Nova Gorica, a Lugano, a Lione, a Barcellona, ad Ankara a Kiev (dipende solo dalla capacità del vostro portafoglio). Abramo era stato molto più fortunato:
"Sarai, moglie di Abramo, non aveva potuto dargli dei figli. Aveva però una schiava egiziana, di nome Agar. Perciò Sarai disse ad Abramo: "Vedi bene che il Signore mi ha resa sterile. Và dunque dalla mia schiava. Forse lei potrà darti un figlio al mio posto". Abramo accettò il suggerimento di Sarai". E fu così che vene alla luce il piccolo Ismaele (Genesi 16, 1-5). La stessa identica fortuna capitò anche a Giacobbe. Per chi volesse leggere la storia, la trova in: Genesi, 30, 1-13.
Comunque vadano le cose, l'embrione resterà l'embrione, punto e basta, da noi forse lo si identificherà con un bambino, ma cosa ci posso fare? Oltre ad invitare tutti ad andare a votare 4 SI, poco altro. Batteremo i tacchi? Ci metteremo in fila per tre a recitare preghiere? Smetteremo di protestare, di fare rumore? Ne dubito.
Sicuramente per ora posso salutare tutti gli altri amici "cannibali" che con me hanno vissuto questa curiosa stagione da nazista come Sergio, Carla, Werther, Filippo, Benedetta, Nausica, Silvia, Anna, Giulio, Luca, Ivan, solo per citare alcuni tra i riminesi più "depravati". Solo alcuni tra i tantissimi che come me credono che la vita di un bambino o di un malato meriti qualche tutela in più dell'embrione; che come me, trovandosi su una zattera che sta affondando in mezzo al mare e con a bordo una provetta con un embrione ed un bambino in fasce, potendo salvare solo uno dei due, non avrebbero nessun dubbio sulla scelta da fare.
Sento in arrivo un'altra scomunica; per fortuna ho davanti a me due immagini che mi fanno compagnia e che mi danno ogni giorno più vigore. Una è quella di Luca Coscioni, che con la sua bellissima voce artificiale ogni giorno ci insegna qualcosa; l'altra è quella di un signore che da secoli veglia su tutti noi: il buon vecchio Giordano Bruno.









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