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Creduloni e scettici tra politica (locale) e finanza (globale)



Pubblicato il 3 maggio 2011 su La Voce di Romagna

di Simone Mariotti

Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo”, cantava De Gregori…, e ci hanno messo, credo pochi istanti, a far rendere immortale Bin Laden. E c’è ancora chi crede che Elvis stia sotto una palma a bere succo di cocco e a ridere di noi, in buona compagnia.
Ci sono quelli che non credono a nulla e quelli che credono a tutto tra finanza, economia, musica, politica e geni del male.
In queste settimane non mi sono mai occupato della storia gustosissima del Madoff dei Parioli né dei suoi omologhi globali: «Affida a me i tuoi risparmi, ti renderanno anche il 20% al mese». Via Condotti? No Plaza Mayor, perché se Roma piange, Madrid non ride, colpita da una storiaccia identica a quelle che da un secolo si ripetono. Le vittime romane si dividono tra ingenui ed evasori fiscali, ma tutti sono più o meno dei fessi, perché anche a voler riciclare del nero, si è scelto il Madoff de noantri perché stuzzicava con i suoi soliti rendimenti stellari frutto delle solite balle, che chissà perché fanno sempre presa, anche mentre le malefatte del vero Madoff venivano iper pubblicizzate da stampa e tv.
Creduloni e scettici, connubio intrigante!
In politica potremmo ripescare la satira che faceva Guareschi con le sue vignette al vetriolo sui compagni (quelle dal titolo “Obbedienza cieca pronta assoluta”) disegnati come trinariciuti (dalla terza narice usciva il pensiero ed entravano le direttive di partito), imbarazzati dall’arrivo del puntuale “Contrordine compagni” che a causa di un errore di stampa faceva compiere gli atti più ridicoli ai fedeli. Satira che si adatterebbe benissimo oggi ai più ferrei berlusconiani, vittima di un innamoramento veramente cieco, pronto e assoluto, tanto che i suoi supporter sotto il tribunale di Milano si erano messi a gridare “Resistere, Resistere, Resistere”. Se li avesse visti Guareschi!
Dalle nostre parti Renzi e Gnassi lottano per rimuovere quella terza narice ancora un po’ evidente sul volto di entrambi: il primo per smarcarsi da un capopopolo nazionale imbarazzante e da compagni di partito, fedeli del capopopolo, che gli remano contro; il secondo per dimostrare di poter pedalare e decidere da solo senza l’aiuto del sondino (tri)naso gastrico di Melucci&C. E’ che a vedere i loro programmi elettorali (scritti con la fantasia di Peppone e la grazia di Don Camillo) si passa dalla parte degli scettici, stesi dalla retorica da visionario in pensione di Gnassi, e dalle pistolate da cow boy nostalgico di Renzi, che oltretutto su varie questioni la pensa al contrario dei candidati in lista con lui, che vien da chiedersi con chi farà certe cose in caso di vittoria (il trc o l’area stazione, per esempio. A leggere il volantino del capogruppo uscente del PDL pare che non si siano mai incontrati).
Noia per noia, sarò noioso anche io, e anche questa volta per misurare la serietà dei programmi diffusi dai loro siti web andrò a vedere che dicono a proposito di fogne.
Gnassi se la cava meglio, anche se piazza il tema al punto 27 (su 36), infelice non solo per la sua collocazione geografica. Leggiamo:
“Risorsa mare, Risanamento ambientale: L’idea della nuova direzione di Rimini è quella di una città che recuperi socialità, qualità urbana e ambientale, l’idea stessa del mare come risorsa e come valore aggiunto del territorio, avviando in concreto la separazione della rete fognaria secondo quanto prevedono gli atti recentemente approvati dal Consiglio Comunale di Rimini”.
Gnassi quindi pare sia espressione di una cultura politica locale che nel 2011, a Rimini, ha bisogno di recuperare come “nuova direzione” il mare come risorsa e valore aggiunto. Ma proseguiamo:
Per quanto riguarda il sistema fognario, considerata proprio la naturale vocazione turistica della nostra città (giustamente ce lo ricorda perché i suoi predecessori pare lo abbiano scordato da tempo), l’obiettivo primario può tradursi in azioni orientate al miglioramento delle acque di balneazione. In questo caso l’Amministrazione Comunale dovrà mettere in campo sinergie fra la sfera pubblica e privata, anche regolarizzando gli allacci impropri (attualmente circa 32.000 nel Comune) in quanto sarebbe inutile separare la rete pubblica e lasciare che gli allacci privati scarichino le acque bianche nella rete nera e viceversa”.
Cioè, quanto stanzierà per i colossali lavori già votati in consiglio? E chi pagherà la regolarizzazione degli allacci? L’assessore Magrini, che pare sarà uno dei riconfermati, è da più di un anno che accenna a questa “rivoluzione”, che oltretutto era un problema già noto da anni. E cosa vuol dire “sinergie tra sfera pubblica e privata”? Detto così potrebbe suonare come un: “32mila edifici/famiglie riminesi si preparino a sborsare qualche migliaio di euro per rifare gli allacci alla rete fognaria”. Sarebbe giusto, sarà così?
Renzi si piazza meglio, ma è molto più sbrigativo. Punto 3, lettera G (nel complesso siamo al 20° posto, su una cinquantina): “Proseguire, per stralci, allo sdoppiamento della rete fognaria, nelle varie zone della città, al fine di eliminare tutti gli scarichi a mare”.
In consiglio comunale o scorso anno, al tempo della votazione che modificò su indicazione di “Basta merda in mare”, il piano generale delle fognature, Renzi (ma anche il candidato di Sel Fabio Pazzaglia) disse cose molto sensate, che ripeté anche in sede di votazione sul piano di fattibilità a febbraio 2011. Nel suo programma on line sono però sparite, cioè sono sparite le indicazioni sui costi, e gli impegni pesantissimi e necessari per realizzare tali fondamentali opere.
Cosa comporti un risanamento fognario serio credo lo sappiano entrambi, e tutti gli altri, e tutti sanno che per realizzare anche solo la metà del punto 27 di Gnassi e delle due righe di Renzi si prosciugherebbero le casse comunali, e che per la maggior parte dei progetti che vengono annunciati nei programmi di tutti non resterebbero neanche i soldi per le matite con cui disegnarli sulla carta.
Ci sarà in questa seconda parte di campagna elettorale qualcuno che finalmente ci dirà chi paga, cosa e come? Un’occasione potrebbe essere il dibattito tra i candidati a sindaco in programma stasera all’Holiday Inn di Rimini, organizzato dall’associazione “La cosa giusta”, e moderato dal nostro direttore.




 
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