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Viserba ha ancora una speranza



Pubblicato il 27 aprile 2011 su La Voce di Romagna

di Simone Mariotti

La storia, gli incontri, le tragedie, l’amore e la rinascita di un vecchio borgo marino. Dalla corderia di Viserba è passata un po’ della storia della Rimini che, avvinghiata alla Seconda Guerra Mondiale, ha iniziato a guardare avanti con la speranza che gli errori del passato non fossero ripetuti. E l’arte, ancora una volta, è stata lo strumento per guardare avanti oltre le barricate.
Occupata dagli alleati, di cui rimasero per anni i serbatoi degli aerei americani, quel luogo della memoria viserbese/riminese vide all’opera un artista tedesco prigioniero, che restituì umanità alla Wehrmacht, e che commosse anche i vincitori che, persino in un momento storico (1945-1946) in cui tutto ciò che riguardava i regimi nazifascisti veniva distrutto, lasciarono al loro posto quelle scene in cui probabilmente tutti si riconobbero. In una sala della corderia le pareti sono coperte da giganteschi dipinti che rappresentano un romantico soldatino tedesco in tre momenti: il saluto alla fidanzatina dalle trecce bionde, poi in marcia per la guerra e infine tutto solo a pensare, certamente a lei.
Oggi, grazie al ritrovamento di altri dipinti, firmati, fatto da Gabriele Bernardi pochi giorni fa, il soldato-pittore ha un nome, Toni Wamser, come sanno i lettori di questo giornale. Bernardi, consigliere di quartiere uscente, e candidato con il PDL alle prossime comunali, è uno dei viserbesi che più viserbese non si può, sinceramente e perdutamente innamorato della propria città, nonché il massimo esperto locale della corderia e della storia e della cultura che racchiude. L’ho conosciuto anni fa proprio successivamente ai miei primi articoli su Viserba, sulla corderia, la “Pantera”, il disastro immobiliare, e qualche giorno dopo il suo ritrovamento prezioso, perché permetterà se non altro di conservare quell’esperienza artistica che l’incuria della corderia sta distruggendo, gli ho chiesto:
Ti ha contattato qualcuno da parte delle istituzioni, dell’assessorato alla cultura?
“Assolutamente no. Silenzio totale, eppure la notizia è importante come ha capito bene La Voce che ha messo subito la foto dei nuovi dipinti in prima pagina. Per quelli sui muri della corderia è previsto un teorico stacco degli “affreschi”, da posizionare poi nel parco previsto dal “recupero” dell’area, ma sono oramai in un tale stato di abbandono e deperimento che non credo i progettisti sappiano quello di cui parlano. E’ la solita storia: Viserba non conta più nulla per il comune di Rimini, è un peso da scaricare a mare con il resto, come tu sai.”
Gabriele Bernardi infatti ha un altro pregio che lo distingue. E’ un albergatore, ma un albergatore da sempre lungimirante che anni fa, venuto a conoscenza dell’opera di “Basta merda in mare”, a differenza di quasi tutta la sua categoria (che ha impiegato anni e anni a “sbolccarsi”), sposò subito la causa del risanamento fognario come necessario al futuro riminese, e oggi è il vicepresidente di “Basta merda in mare” che, nel frattempo, da soggetto radicale è diventata un’associazione trasversale alla politica. L’importanza delle posizioni storiche di BMIM è stata di recente riconosciuta a tutti i livelli istituzionali, con una gara all’inseguimento della primogenitura, e una conseguente scia di impegni, presi sulla carta, dal Consiglio Comunale. Le promesse, quindi, ora abbondano, però…
A Viserba la situazione resterà critica a lungo, giusto?
I problemi degli scarichi a mare a Rimini nord sono ancora più evidenti, che nel resto della città. Mentre, infatti, a sud le correnti riportano in qualche giorno i reflui sulla battigia, da noi con le scogliere in parte si depositano sul fondo creando i problemi ben noti, e se andiamo avanti di questo passo dovremo sorbirceli ancora per decenni. Il mare e il balneare sono il primo prodotto della città, hanno bisogno di maggior rispetto, sono quelli che mandano avanti la baracca.
Anche per la cultura viserbese…
Esatto! Viserba è infatti uno dei pochi veri borghi marini romagnoli, ha possibilità enormi. Ci fu un tempo in cui era tra le località più belle e rinomate d’Italia. Oggi purtroppo è triste e degradata, l’amministrazione non ha fatto altro che palazzi e rotonde.
E il lungomare?
Dovrebbe essere il nostro salotto, ma è lo stesso di 50 anni fa! Non abbiamo mai avuto un arredo urbano decente, e da noi i marciapiedi sono disegnati o dissestati.
Il PSC che effetti avrà su Viserba? Gli ambientalisti sembrano difenderlo?
Gli ambientalisti? Ma quali? Gli stessi della sinistra che in città si riempivano la bocca con l’ambiente mentre ci riminizzavano, e ora dicono di voler voltare pagina? Il PSC condanna il quartiere 5 a diventare il dormitorio di Rimini, e la fascia tra la statale e la ferrovia sarà cementificata fino a Torre Pedrera. Altro che ambientalismo! La cura dell’ambiente per mantenere i turismo si fa con altro, col verde, con arredi urbani, viabilità, parcheggi, piste ciclabili, eppure da decenni la città su questi temi è ferma, impegnata com’è a costruire palazzi. Quando si entra a Riccione, per fare solo un esempio, sembra di entrare in un altro Stato.

Gabriele è un fiume in piena, e quando inizia a parlare di Viserba è difficile fermarlo: poi la provocazione del Comune autonomo, le scogliere, le acque, l’amore per un borgo di mare in cui dal Comune di Rimini è difficile avere anche due pali per bloccare il traffico in Piazza Pascoli.
A breve però ci saranno le elezioni, e quel soldato della corderia ci ricorda una cosa importante: chiusi nel nostro mondo locale, vicini l’uno agli altri, sono le persone che contano, quello che fanno, e non i simboli che rappresentano. Gabriele Bernardi è uno che fa, che lotta, spesso e volentieri anche all’interno del suo schieramento, ed è libero, come quel pittore, apprezzato da chi aveva “una divisa di un altro colore”, perché come loro innamorato della sua bella, delle sue tradizioni (vedi il dipinto col gatto che apprezza le buone trincate), della sua città. E questo resta, e vale molto, molto di più di un simbolo che, come tutti i simboli, uniforma senza discriminare.




Gabriele Bernardi all'interno della vecchia corderia di Viserba
Gabriele Berardi all'interno della corderia di Viserba



 
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