Pubblicato il 22 dicembre 2010 su La Voce di Romagna
di Simone Mariotti
In questa fine d'anno gli europei e gli italiani hanno imparato
alcune cose "nuove", e i romagnoli anche qualcosa in più.
Gli italiani e gli europei si stanno accorgendo che avere troppo debito non
è una gran bella cosa anche se non ti chiami Argentina, e che se il trend
non si inverte qualcuno a un certo punto potrebbe iniziare a gridare che "il
Re è nudo". Sembra una banalità, ma pare che sino a ora il
debito crescente fosse un optional di cui quando si vuole si può far
a meno senza rinunciare a nulla, sempre pronti ad ascoltare un ministro qualsiasi
dire che l'Italia è messa meglio, che ce la farà, che un default
è impossibile e impensabile. Mentre i ministri parlano il debito cresce.
Oltretutto cresceranno anche i tassi, cosa che non aiuterà, e o si creerà
un bel po' di inflazione o qualche nodino verrà al pettine. E i nodi
al pettine arrivano molto velocemente. Le Cassandre urlano che se non si fa
qualcosa sul lato della spesa il disastro, che un giorno arriverà, taglierà
quella gamba che oggi può essere ancora curata. Ma ciò vuol dire
tagli e rinunce, e "peggioramento" del tenore di vita generale, e
son parole che terrorizzano i politici e che li rendono impotenti.
Dicevo, quindi, che europei e italiani si son accorti di tutto ciò attraverso
il prezzo dei loro titoli di stato, e se guardiamo il valore dell'indice JPM
EMU che li rappresenta, si scopre che nel complesso dalla fine dell'estate i
bond dell'area euro sono calati di oltre il 4%. Ma se teniamo conto del fatto
che i titoli tedeschi (rifugio generale dei grandi investitori in cerca di porti
sicuri) sono saliti, per gli altri, BTP italiani certamente compresi, i dolori
sono stati assai peggiori.
Paura eccessiva? Forse sì, e magari iniziare a comprarne adesso può
non essere un'idea peregrina, ma non bisogna dimenticare che i cali di valore
rappresentano sempre un timore reale, che può essere esagerato, ma che
c'è.
Un'altra cosa che recentemente hanno imparto gli italiani, e i romagnoli, è
che anche le banche nostrane possono ad avere di problemi. Di questi giorni
è la notizia di un caso di possibile fallimento del Banco Emiliano Romagnolo,
una banca specializzata in "vip" dove si potevano fare quegli investimenti
che "rendono di più". Mamma mia, dopo anni di disastri e di
informazione ancora c'è gente, per giunta danarosa, che crede ancora
di essere nel 1950, quando il solo fatto di poter investire era davvero cosa
riservata ai ricchi, mentre oggi anche un piccolo risparmiatore può farlo
in tutto il mondo e praticamente in qualsiasi cosa, disponendo anche solo di
poche migliaia di euro.
Nel frattempo è successo quello che a dirlo sei mesi fa sembravi in marziano:
la Cassa di Risparmio di Rimini ha sospeso il riacquisto di azioni, il cui prezzo
è stato notevolmente limato, altra cosa ritenuta "impossibile".
Una costante che invece oramai da decenni è sempre la stessa, sono i
guai che arrivano dagli immobili. Non contenti dei ripetuti fallimenti immobiliari
degli ultimi decenni che hanno messo in ginocchio, nel silenzio generale, più
famiglie dei crac Parmalat e Argentina messi assieme, anche gli amministratori
condominiali ogni tanto vivacizzano la scena. E questo natale è arrivato
il regalino per migliaia di milanesi. Riporto parte dei comunicati di Assocond
Conafi del 14 e del 20 dicembre scorsi:
SGRADITO PACCO NATALIZIO A MIGLIAIA DI FAMIGLIE MILANESI
Amministratore di condomini milanese fugge con 7-8 milioni di euro in un paese
dell'America del Sud. Sono i soldi per la gestione delle spese di un bel numero
di condomini, si parla tra gli 80 e i 100 (più di 2000 le famiglie coinvolte),
in ogni zona di Milano!!
Sembra impossibile ma è così. Da una settimana lui, Carlo Beretta,
e la moglie, si erano resi irreperibili. Alla fine della scorsa settimana i
dipendenti dello studio si sono visti recapitare la lettera di licenziamento.
Sui conti correnti dei diversi condomini amministrati risultano poche migliaia
di euro. […]
Dallo sfondo di questa vera e propria Caporetto dell'amministrazione condominiale
si stagliano due elementi sul quale far riflettere i cittadini:
1. l'impossibilità palese di continuare la gestione condominiale con
le attuali normative, che generano un contenzioso enorme dai costi incalcolabili
per la giustizia senza per altro garantire trasparenza ed efficienza. Normative
che risalgono per lo più agli anni 40 del secolo scorso.
2. la scarsa vigilanza e l'ancor più inspiegabile fiducia riposta da
migliaia di famiglie in soggetti la cui probità è tutta da dimostrare
e sui quali i condomini riversano un affido davvero inspiegabile. Che nel pieno
centro di Milano si possa arrivare a tanto indica una disaffezione alla cura
dei propri interessi comuni davvero inquietante. Se i cittadini milanesi non
riescono neppure a controllare il cortile di casa propria, come potranno mai
controllare quello dell'amministrazione pubblica?
Giuste riflessioni e giusto interrogativo finale. Sarebbe interessante
scoprire per chi hanno votato quei condomini. Visto che siamo nel centro di
Milano un'idea io ce l'ho.
Buon Natale a tutti… e un pensiero dal cuore per Enzo Bearzot, scomparso
ieri, che fra tutti i grandi dello sport italiano, non so se sia stato il più
grande, ma certamente uno dei più rispettabili.