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Sei mesi per capire il futuro degli eBook in Italia



Pubblicato il 21 aprile 2010 su La Voce di Romagna

di Simone Mariotti

Cosa sono gli ebook? Ne avete mai visto uno? Sapete com'è fatto un eReader? Il settore è agli inizi, ma a osservare quel che sta accadendo oltreoceano, possiamo star certi che anche in Italia le cose presto cambieranno, e il 2010 per molti commentatori sarà l'anno in cui un po' ovunque il libro elettronico da nicchia diventerà una solida realtà di mercato. Io stesso ho pubblicato il mio ultimo saggio con questo nuovo formato. Approfitto allora per intervistare il mio editore, pioniere degli eBook, Luciano Simonelli, che ha creato anche il primo vero ebook store italiano: www.eBooksItalia.com

Cosa differenzia un eBook da un normale documento elettronico, come i tanti Pdf che girano in rete?
Come dice il nome, un eBook è un libro elettronico, un libro che si legge sullo schermo di computer fissi, portatili o su quelli dei tanti apparecchi di lettura dedicati e anche dei telefonini. L'eBook può essere in vari formati. Quello più popolare è il Pdf che si differenzia da un comune file sia per i numerosi link che ne facilitano la navigazione interna sia per le dimensioni di pagina per essere confortevolmente leggibile su ogni apparecchio di lettura. Ma si sta imponendo come standard universale l'ePub, un formato che rende facile la lettura di ogni eBook davvero su ogni apparecchio.

Ora nel sito di Amazon (il più grande distributore on line di libri tradizionali) come prima cosa appare la presentazione del suo Kindle, il suo celebre lettore eBook. In Italia qual è la diffusione degli eReader, e che ne pensa di Kindle e del suo nuovo concorrente, l'iPad appena lanciato da Apple?
Amazon con il suo Kindle sta seguendo una politica "monopolistica" nel senso che legge soltanto eBook venduti dalla sua libreria e che sono in un suo formato. Una politica simile sta seguendo Apple con l'iPad. Anche se come formato di eBook la casa della Mela ha scelto lo standard ePub la sua logica è che però i libri elettronici debbano essere acquistati soltanto attraverso il suo iTunes Store, lo stesso che si utilizza per la musica. Poi ci sono tutti gli altri eReader, e sono davvero tanti ormai sul mercato, che operano liberamente, nel senso che non obbligano ad acquistare in una propria libreria e in un proprio formato ma funzionano sia con Pdf, ePub e tanti altri. La diffusione degli eReader in Italia è attualmente nell'ordine di poche decine di migliaia di apparecchi anche se la loro vendita è in crescita.

Nel nostro paese voi siete tra i pionieri degli eBook; a che punto siamo in Italia? Quanti titoli sono disponibili in questo formato?
Siamo al punto che dagli ultimi cinque mesi dello scorso anno sta progressivamente e fortemente crescendo anche in Italia la domanda di libri elettronici. Insomma i lettori mostrano di esserci. Attualmente l'offerta globale italiana è di alcune migliaia di titoli, ma è destinata a crescere notevolmente nel corso di questo anno.

Voi vi proponete anche come supporto di altri editori. Chi sta lanciando eBook? Come si stanno muovendo i grandi gruppi?
L'interesse degli editori verso gli eBook è direttamente proporzionale alla crisi che sta attraversando l'editoria tradizionale specialmente per quanto riguarda le case editrici medio-piccole. Ma sul piano tecnologico l'editoria italiana è rimasta molto indietro e allora noi di eBooksItalia, proprio per cercare di colmare questo gap, e nella convinzione che l'eBook può diventare per la medio-piccola editoria una grande occasione di crescita e di sviluppo se il libro elettronico viene prodotto all'interno della casa editrice, abbiamo deciso di offrire gratuitamente tutto il nostro know how agli editori che aderiscono al nostro progetto. Sì, insegniamo ai colleghi editori, in una sorta di workshop permanente, come realizzare al meglio i loro eBook nei formati che ritengono commercialmente più opportuni dal Pdf all'ePub, al Pdb, al Lit. Naturalmente non lesiniamo consigli e riflessioni anche nell'ambito della scelta del formato in rapporto con il tipo di lettore a cui è destinato un eBook o quale sia il supporto di lettura da privilegiare. Sono davvero tanti i medio-piccoli editori che si stanno in questo momento lanciando sulla strada del libro elettronico. Attualmente sono già 25 quelli su eBooksItalia, ma molti altri stanno già lavorando dietro le quinte. Si stanno muovendo anche i grandi gruppi ma, a mio avviso, daranno i loro primi e potenti palpiti di vita nel settore verso la fine dell'anno. Insomma, credo che nei prossimi sei mesi si giochi il futuro della media e piccola editoria nel nascente mercato degli eBook. Se in questi sei mesi riusciranno a essere presenti e operativi, faranno sistema in una realtà come eBooksItalia, a Natale i grandi dell'editoria si scopriranno davvero meno grandi online.

E a livello internazionale?
A livello internazionale l'eBook è una realtà da tempo consolidata. Sono già abbondantemente operativi grandi colossi editoriali come Harper Collins, Barnes & Noble, tanto per citarne due. Questa ultima ha addirittura creato anche un eReader e acquisito una consolidata libreria di eBook. Insomma a livello internazionale l'eBook è una realtà che sta godendo in pieno dei risultati di un mercato in crescita.

Ritiene ci sia un particolare segmento del mercato librario privilegiato per la diffusione degli eBook?
Se mi avesse fatto questa domanda otto mesi fa avrei detto che saggistica e manualistica la facevano da padrone. Oggi - ed è una riprova che il mercato si è allargato - posso dire che cominciano ad andare, chi più chi meno, un po' tutti i segmenti. E anche nell'editoria elettronica come in quella tradizionale quello che alla fine vince è la qualità del prodotto editoriale, la qualità del contenuto.

Veniamo alla pirateria. Voi avete scelto la filosofia che vuole che un eBook sia "facilmente acquistabile, scaricabile e leggibile. Soltanto così - rispettando questa giusta richiesta del lettore - potrà avere quella ampia diffusione che merita". Avete deciso quindi di non ricorrere a particolari sistemi di protezione dei file. Non temete lo scambio tra acquirenti o il file sharing?
Partiamo da quattro dati di fatto. Il primo è che non esiste alcuna soluzione tecnologica che impedisca di duplicare un file. Il secondo è che non esiste un sistema di protezione che non sia più o meno velocemente violabile. Il terzo è che i vari DRM finiscono per creare condizionamenti all'utente finale il quale, in certi casi, dovrebbe addirittura acquistare lo stesso eBook per ognuno dei suoi apparecchi su cui lo vuole leggere. Il quarto è che alla fin fine l'eBook corre gli stessi rischi di un libro in libreria. Un libro tradizionale, una volta acquistato, può essere prestato oppure se si è scorretti fotocopiato, addirittura clonato. E allora? Allora sulla base della nostra esperienza (dal 2004 a oggi non siamo stati vittime di alcun atto di pirateria), e anche del fatto che molti eReader "rifiutano" file protetti siamo giunti alla conclusione che la migliore protezione di un eBook sia il suo prezzo, basso, e la formalità di un contratto di licenza d'uso che è un deterrente maggiore di quello che si possa pensare. Mi diceva un collega editore inglese: "io fra un eBook che giace invenduto in un server e qualche sua copia che circola illegalmente, preferisco la seconda soluzione che, di fatto, diventa un originale sistema di marketing..."




 
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