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Finanziaria: politica incapace di cambiare



Pubblicato il 4 ottobre 2006 su La Voce di Romagna in prima pagina

di Simone Mariotti

Ditemi qualcosa che non so, per favore, stupitemi! Mi tocca a scimmiottate il Gordon Gekko del Wall Street di Oliver Stone, che nel suo ufficio, inarrivabile ai comuni mortali, punzecchiava il giovane Charlie Sheen che era intento a fargli proposte d'affari molto ordinarie. Stupitemi! Una novità, una novità, se avessi un regno lo darei tutto per una novità! Devo ricorrere a continue citazioni perché se aspettiamo un po' di estro dalla politica stiamo messi molto molto male.
E' arrivata la finanziaria ed una cappa grigia di noia si sta abbattendo sul paese. Pare incredibile, ma con una costanza ed una coerenza che toglie il respiro, da vari secoli gli oppositori (nei paesi democratici) pronunciano le stesse identiche 15 o forse 20 parole riguardo ai provvedimenti finanziari dei Governi. Senza distinzione di colore, politico o della pelle: dal Giappone al Burkina Faso, alla Groenlandia, prendete un traduttore e otterrete la stessa minestra riscaldata.
Veniamo a noi. Noia sulle critiche, noia sulla proposta di manovra finanziaria.
Che gli uomini del centro destra non brillassero per fantasia era cosa nota, tanto che sino ad ora i tapini non hanno saputo far di meglio che rinfacciare, ad un governo in carica da 5 mesi, tutto quello che loro stessi si sono ben guardati dal fare in 5 anni di maggioranza schiacciante (dove neanche la lega aveva i numeri per disturbare): fantastico!
Nel frattempo, lesto, mentre il nemico arranca, il centro sinistra, ne approfitta per fare un brillante scatto nella mediocrità.
L'insipienza dell'opposizione la si vede dal tenore delle solite ramanzine. Non si invita il governo a fare quello che dovrebbe, che richiederebbe coraggio, ma si sguazza nella propaganda, del tipo:
1) "Aiuto, le tasse sono aumentate per il ceto medio!!!" E capirai che scandalo se chi guadagna più di 3300 euro al mese alla fine dell'anno ha 28, dico 28 euro di tasse in più rispetto al sistema creato in 5 anni da Berlusconi. Mi chiedo quanti lettori del giornale rientrano nella categoria dei "bastonati", e quanti dei ragazzi che questo giornale lo creano. Ovviamente il provvedimento del governo è in "stile sinistra": inutile economicamente, per lo scarso gettito che crea, controproducente politicamente perché mostra il fianco alla demagogia di destra, superato teoricamente, visto che bisognava agire sui tagli.
2) "Il paese va allo sfascio, non ci saranno i soldi per le pensioni," piagnucola il povero Casini. Carissimo, sono costernato, ma le ricordo che la sua maggioranza, generosissima con gli "efficienti" statali, non è stata capace di riformare nulla, tantomeno le pensioni, dove dopo 5 anni di discussioni è arrivata un aborto di legge semi defunta alla nascita. Ed oggi questi osano anche solo fiatare? Osano sì, perché dall'altra parte regna un'incoscienza tale che tra i due vien voglia di suicidarsi arrivati a 65 anni, e temo che l'obiettivo bipartisan dei politici sia questo.
3) Poi ci sono le solite piccole e medie imprese, che ad ogni finanziaria sono tirate in ballo, ma mai una volta che qualcuno si prenda la briga di ascoltare sul serio le loro richieste. E finisce sempre che il presidente di turno di Confindustria si accorda, ora con l'uno ora con l'altro, per due o tre cosette che fanno comodo ai soliti salotti buoni dei grandi industriali, che rappresentano però solo il 3% del paese. E che le piccole e medie imprese vadano al diavolo, che tanto non fanno audience.
Parliamoci chiaro: destra e sinistra sono costituzionalmente incapaci di mettere freno ai drammi reali di questo paese, perchè vorrebbe dire toccare privilegi troppo diffusi su porzioni troppo grandi della popolazione. Inerme e rincoglionito, il popolo italiano, difendendo il suo orticello, non aspetta altro che affondare, distraendosi con baruffe da bar sulle due lire di tasse in più o in meno sul fantomatico ed inesistente "ceto medio", mentre il buco pensionistico, a cui nessuno potrà porre rimedio, si nutre in questo mare di nullità politica.
La sinistra è impotente, vittima di ideologie andate a male che fa finta di non avere. La destra è impotente, vittima di corporazioni che puzzano forte, ma continuano a pagare bene. La nostra vita di tutti i giorni cambia di molto poco, e sempre un po' in peggio.
L'unica sarebbe quella di fare Francesco Giavazzi Santo Subito. Ma anche questa volta il paradiso può attendere.





 
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